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Bersani vuole tornare al votoBoldrini e Grasso due nomiimmolati nel nome del Pd

Il segretario ha ignorato tutte le forze politiche imponendo i suoi nomi. Pier arraffa tutto. Ignora gli altri partiti e apre il "tutti contro tutti". Le urne si avvicinano
di Ignazio Stagno domenica 17 marzo 2013

Pierluigi Bersani

2' di lettura

Laura Boldrini e Pietro Grasso. La prima è stata eletta presidente della Camera. Il secondo è in corsa per il Senato contro Renato Schifani. I due nomi imposti dal centrosinistra non sono casuali. Due nomi della "società civile". Quella società civile che permette ad un magistrato di togliere la toga e scendere in poltica. Due personalità che in sostanza sono fuori dai giochi dei partiti. La Boldrini non è stata mai una leader o uno dei nomi caldi di Sel. Pietro Grasso è un neofita del Pd, uno che la politica non sa nemmeno dove sta di casa. In sostanza lo scenario è semplice: il centrosinistra vuole nuove elezioni. La strada è segnata. E in Transaltlantico la data che girava questa mattina è quella del 28 giugno. "Le candidature di Grasso e Boldrini vuol dire che Bersani vuole le urne e a noi sta bene" diceva un deputato Pdl. Non solo. Si tratta di due nomi che per storia professionale sono più vicini ai grillini. Una scelta strategica anche da questo punto di vista.  Pd irresponsabile - Ignorare le altre forze politiche ed imporre due candidati come questi alla guida dei due rami del parlamento significa voler dare un'accelerazione all'agonia che ci porterà alle urne. Proporre un volto politico forte a palazzo Madama e a Montecitorio significa "bruciarlo" in vista del nuovo voto. Anna Finocchiaro o Dario Franceschini sono nomi che possono tornare utili a Bersani per un altro giro alle urne. I precedenti sono inquietanti. Casini, Fini, Bertinotti, Pivetti sono stati spazzati via dalla politica dopo aver presieduto la Camera. Bersani non vuole bruciare nessuno. Il Pd vuole fare in fretta ed avere il tempo per preparare la prossima campagna elettorale. Il Movimento Cinque Stelle, va ricordato è il partito che ha preso più voti alla Camera, aveva proposto Roberto Fico per Montecitorio. Dal Pd picche. A palazzo Madama i Cinque Stelle hanno lanciato Luis Alberto Orellana. Anche lì picche dalla sinistra. Insomma il centrosinistra fa blocco e vuole il tutti contro tutti. Una scelta suicida che porterà presto il Paese alle urne. In questo senso ritornano alla mente le parole del Cav: "Bersani è un irresponsabile, pensa solo al suo partito scordandosi il bene dell'Italia". Come dargli torto. Il Pd e il suo segretario non pensano a governare pensano solo a come evitare un Renzi tra i piedi e a come prendere le poltrone che contano. Due personalità come Boldrini e Grasso immolate sull'altare degli interessi di partito. Le schede bianche di Scelta Civica, Pdl e Lega alla Camera parlano chiaro: il dialogo è morto prima di cominciare. 

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