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Capezzone, "la parola che Putin ha pronunciato per la prima volta"

Lo speciale di Libero per i suoi 25 anni, la conversazione imperdibile tra Mario Sechi e Vittorio Feltri. E le luci e le ombre della trattativa tra Donald e Vladimir
martedì 20 maggio 2025

2' di lettura

"Oggi iniziamo da Libero e dai suoi 25 anni". Daniele Capezzone apre così "Occhio al caffè", la sua tradizionale rassegna stampa politicamente scorrettissima, presentando le 16 pagine speciali del nostro quotidiano annunciate in prima pagina da "una bella conversazione tra il direttore Mario Sechi e il fondatore Vittorio Feltri, che ripercorre l'avvio di questa fantastica parabola. Ma tutte e 16 le pagine dell'inserto meritano di essere guardate e lette. Un racconto di parole e immagini, la primissima prima pagina e una serie di edizioni storiche, dalle Torri Gemelle alla morte di Oriana Fallaci e Silvio Berlusconi".

Il fatto del giorno di ieri è la telefonata di due ore tra Trump e Putin. "Da ottimisti si può dire che è andata bene perché entrambi hanno evidenziato la necessità di negoziati, Putin ha per la prima volta evocato la parola 'compromesso' e sullo sfondo può essere presa in considerazione la disponibilità del Vaticano come terreno neutro dei negoziati. Si può essere invece pessimisti perché le tempistiche sono indeterminate, Putin ha usato la formula 'accordi appropriati'... Ma come si fanno? E la Russia ha detto no a un immediato cessate il fuoco".

"Sarà il tempo a dirci se prevarranno le luci dell'ottimismo o la fredda razionalità del pessimismo - conclude Capezzone -. Si deve però dare atto a Trump di essere stato più vicino di qualunque altro a un risultato positivo a 3 mesi e mezzo dall'inizio del suo mandato, quando gli altri hanno avuto 3 anni. Trump resta il campione degli accordi, ma che si fa se il 'deal' non si riesce a farlo?".

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