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L'offerta di Mauro a Berlusconi: "Scarica i falchi e avrai l'amnistia"

Le colombe propongono un accordo: il Cav non fa cadere il governo, e l'esecutivo inserisce la frode fiscale nel provvedimento di clemenza
di Roberto Procaccini domenica 20 ottobre 2013

2' di lettura

Un patto per pacificare il centro-destra e puntellare il governo: il Cavaliere fa fuori i falchi del Pdl e trasforma la nuova Forza Italia (con i fuoriusciti di Scelta Civica) in un partito valido per gli standard dei Popolari Europei. E l'esecutivo, come contropartita, inserisce la frode fiscale nell'eventuale provvedimento di amnistia e indulto. La proposta sarebbe arrivata a Silvio Berlusconi, leader sulla graticola in vista del prossimo voto al Senato sulla sua decadenza, da Mario Mauro, ministro della Difesa. Letta trema - I falchi del Pdl sono tornati a cavalcare il malcontento dell'ex premier. Silvio si sente tutt'altro che sereno: rischia di decadere dalla carica di senatore ("I miei ministri governeranno con i miei carnefici?", si chiede il Cav), mentre la legge di stabilità appena varata - con grande soddisfazione di Angelino Alfano - non presenta nulla di spendibile in campagna elettorale. "E' debole, non abbassa la pressione fiscale e reintroduce l'Imu sotto le mentite spoglie della Trise", avrebbe confidato ai suoi Berlusconi durante un pranzo a Palazzo Grazioli. La tentazione di trasformare in un Vietnam il voto parlamentare della manovra e arrivare alla caduta del governo è forte ("Se mettono la fiducia ci sarà da divertirsi", dice Saverio Romano), e gli "estremisti" del Pdl, Raffaele Fitto e Sandro Bondi in testa, provano a cavalcare il malcontento del leader. La controproposta - Di fronte a un Berlusconi sul piede di guerra, le colombe hanno attivato i canali diplomatici. L'obiettivo è cogliere due piccioni con una fava: stabilizzare l'umore del Cav e mettere fuorigioco i falchi. Il pontiere, allora, è Mauro, eletto in questa legislatura con Scelta Civica, ma ex europarlamentare Pdl. "Niente rottura e avrai l'amnistia", avrebbe detto a Silvio durante un incontro al circolo ufficiali del ministero della Difesa. Stando alle indiscrezioni raccolte da la Repubblica, Mauro porterebbe anche una dote nella nuova Forza Italia defalchizzata: circa 20 senatori e mezzo gruppo alla Camera, tutti pronti ad abbandonare Monti e Casini. 

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