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Letta: "Ritiro 24 ore in abbazia con tutti i ministri, per conoscersi e fare spogliatoio"

Il premier convoca la squadra a Spineto della Luce, nel Senese, domenica e lunedì. Tanti i nodi da sciogliere (e i pericoli da dribblare)
di Giulio Bucchi domenica 12 maggio 2013

Enrico Letta

2' di lettura

di Claudio Brigliadori Il governo andrà in ritiro. Per ora spirituale, poi - forse - anche un po' punitivo. L'annuncio arriva dal premier Enrico Letta, direttamente via Twitter, nel rispetto della politica della trasparenza sbandierata dall'esecutivo di larghe intese: "Domenica e lunedì 24 ore di ritiro,in un'abazia (la scrive così, con una b. Errore si spera dovuto alla fretta, ndr) in Toscana, solo i ministri. Per programmare, conoscersi, "fare spogliatoio". Ognuno paga per se". Ecco, ultima postilla a parte (che sa tanto di messaggio grillino), la formula usata dal presidente del Consiglio è un mix perfetto di diplomazia post-democristiana. Il luogo sacro, l'abbazia Spineto della Luce in provincia di Siena, per benedire l'accordo (complicatissimo) tra Pd e Pdl e auspicare la serenità in tempi complicatissimi. L'intesa con il Cavaliere - Quel "fare spogliatoio", tra l'altro, pare un assist sia a chi invoca la pacificazione nazionale sia a chi, sullo sport e sul calcio, ha fondato parte del suo successo politico. Ecco, quel qualcuno, Silvio Berlusconi, del governo non fa parte e dunque in Toscana non ci sarà. Di sicuro, però, l'agenda di cui discuteranno i ministri porta anche la sua firma. C'è il nodo dell'Imu, che a giugno sarà congelata ma che metà governo (quello d'area Pd)  non ha il coraggio di abolire mentre l'altra metà (fronte Pdl) considera già una tassa eliminata, pena l'uscita dall squadra e la sfiducia immediata. La 24 ore no stop (se ci fossero le telecamere, sarebbe un Grande Fratello mignon) servirà anche a far capire a tutti, soprattutto i meno convinti, che a questo governo non ci sono alternative. La minaccia di Napolitano - Lo anche il Cavaliere: se Letta cade, come ha scritto il direttore di Libero Maurizio Belpietro, il presidente Napolitano si dimetterà senza sciogliere le camere e aprirà la strada a un Quirinale di marca grillina (Rodotà o Prodi). Un incubo, per Berlusconi, che preferisce per ora attendere, magari alzare la voce, ma senza mordere davvero. La riunione in abazia arriverà dopo le nomine dei presidenti di commissione, e di fatto sancirà i nuovi equilibri in parlamento. Peccato che in Toscana non ci sia nemmeno una webcam per la diretta streaming. D'altronde, nemmeno i neoeletti del Movimento 5 Stelle l'avevano usata, quando Beppe Grillo li aveva convocati a Villa Valente, l'agriturismo alle porte di Roma.

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