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Monti bocciato dagli italianiDoveva dar retta a Passera e mollare Fini e Casini

Il premier uscente dice di essere soddisfatto dei risultati delle urne che per un pelo lo fanno entrare al Senato. Debacle Fli e Udc
di Nicoletta Orlandi Posti giovedì 28 febbraio 2013

2' di lettura

  Avrebbe fatto meglio a dar retta al suo ministro Corrado Passera. Invece Mario Monti ha preferito lasciarsi incantare dall'altro ministro, Andrea Riccardi quello di Sant'Egidio) e ha preso la batosta. La sua coalizione, alla fine, ce l'ha fatta a superare la soglia del 10% indispensabile per entrare alla Camera. Per un misero 0,6%, ma ce l'ha fatta. Da qui a cantare vittoria, però ce passa. E invece il professore che sognava di fare il politico, ha commentato con toni entusiastici il risultato elettorale. "Era stato da alcuni ipotizzato un risultato leggermente superiore, ma devo dire che io sono molto soddisfatto alla luce di alcuni elementi: anzitutto i tempi. In 50 giorni abbiamo avuto oltre 3 milioni di elettori", ja detto Monti in tarda serata dopo essere uscito dalla stanza dove era rimasto chiuso in attesa del responso. Con una faccia visibilmente segnata che contraddiceva le parole che uscivano dalla bocca, il leader della coalizione "Scelta civica" chi l'ha sostenuto "ha fatto una scelta coraggiosa. Noi non eravamo partito della conservazione, ma delle riforme. Non abbiamo fatto promesse irrealizzabili, come altri". Ovviamente Monti ha puntato l'indice contro l'attuale legge elettorale: "Il ruolo esorbitante che avrà avuto il premio di maggioranza nell'aggiudicare il numero di seggi. Non esiste Paese in cui sia così marcato e così pronunciato un sì comprensibile premio di maggioranza, per favorire la governabilità, ma non così sproporzionato".  C'è da dire comunque che il professore è comunque riuscito a prendere l'8,5%, mentre una vera Caporetto si è profilata invece per i due presidenti della Camera: l'Udc di Casini e l'Fli di Fini non raggiungono nemmeno il 2 % sufficiente per entrare a Montecitorio con la coalizione sopra il 10. Fini resterà fuori dal Parlamento mentre Casinidovrebbe invece farcela al Senato con un ripescaggio amaro tra gli sconfitti. Con questo risultato (appena migliore al Senato) il progetto centrista non può nemmeno giocare il ruolo di ago della bilancia: i voti del professore non danno la maggioranza né al centrosinistra né al centrodestra.  Alla luce di questi risultati Monti avrebbe fatto meglio a dar retta a Corrado Passera che lo aveva avvertito. Di fronte alla ostinazione del Prof, il ministro lo ha mollato non digerendo il compromesso che ha messo insieme a Casini & C. E ha fatto bene.  

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