Firenze, 17 ott. - (Adnkronos) - "Avevamo visto nelle primarie di coalizione del centro-sinistra la possibilita' di un'apertura a forze, movimenti, cittadini non pregiudizialmente inquadrati nei partiti politici. Eravamo disposti a superare anche quella che per noi era una forte delusione politica, e cioe' l'assenza nella Carta d'Intenti di qualsiasi citazione della parola socialismo e di qualsiasi riferimento diretto al Pse - Partito del Socialismo Europeo proprio per portare nelle primarie questa esigenza e questa richiesta". Lo afferma Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli e capogruppo della sua lista civica al consiglio comunale di Firenze. "Ci troviamo pero' - continua Spini - di fronte a regole, disponibili sul sito di Italia Bene Comune solo da oggi, cui ottemperare per partecipare alle primarie di coalizione da esterni al Pd, che risultano del tutto impraticabili. A parte altri adempimenti politici, si tratta di portare a Roma, entro le ore 20 del 25 ottobre, cioe' entro otto giorni, 20.000 sottoscrizioni cartacee in originale, certificate da eletti dei vari livelli o dal segretario comunale competente. A parte il fatto che nel XXI secolo, esistono email certificate ed altri validi strumenti di posta elettronica - sostiene Spini - questo vorrebbe dire spedire per posta tali sottoscrizioni originali da varie parti d'Italia o portarli da Sondrio o da Pozzallo fisicamente a Roma entro quel termine. Cosa impossibile in cosi' breve tempo per chi non ha alle spalle un apparato di partito". "Sia chiara una cosa: non contestiamo il principio delle ventimila firme. E' giusto che le candidature abbiano dietro un sostegno consistente, ma contestiamo nel modo piu' netto possibile delle modalita'-capestro per la loro raccolta, di fatto non aperte alle realta' non partitiche. A questo punto - dichiara l'ex ministro Spini - era piu' onesto dire che le primarie erano chiuse a candidati espressioni di aree culturali, come quella, nel nostro caso, rosselliana, o di liste civiche o comunque di realta' non organizzate con apparati professionali di funzionari o di eletti. Inutile dire che nella stesura di queste norme non siamo stati in nessun modo coinvolti, nonostante che, almeno nel mio caso personale ,la candidatura fosse annunciata da tempo e fosse stata supportata da presentatori di assoluto rilievo. Ma il problema e' in realta' generale: in un momento di crisi della politica, ocorrerebbe fare invece proprio il contrario:non rinchiudersi in ristrette trincee partitiche , ma aprirsi alla societa' civile", conclude Spini.