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Maroni, tu vo fà il siciliano:"Statuto speciale in Lombardia"

Il segretario nella sua corsa al Pirellone ha un'idea:"Lo statuto siciliano in Lombardia".E intanto si rivede in Beppe Grillo:"Lui come me"
di Ignazio Stagno domenica 11 novembre 2012

2' di lettura

Roberto Maroni già prima delle elezioni regionali in Lombardia propone di cambiare lo statuto. E non ne vuole uno qualunque. Vuole lo Statuto siciliano. "Lo statuto della Regione Sicilia   è straordinario, vorrei averlo in Lombardia e vorrei che ci fosse in   tutte le Regioni del nord". Beh se a dirlo è il segretario della Lega nord, bisogna riflettere. Maroni alimenta il sogno federalista proponendo una Lombardia a "Statuto speciale". E su come applicarlo ha le idee chiare: "Tra le altre cose - precisa Maroni -tutte le tasse pagate in Sicilia devono rimanere in Sicilia: non è mai stato applicato, ma se ce l’avessimo noi in Piemonte, Lombardia, Veneto e   nelle altre Regioni, assicuro che sarebbe applicato". Parole non da poco. Maroni mette in luce due punti. Il primo è quello che considera la Sicilia come un modello per il suo impianto legislativo, tanto da volerne importare le regole statutarie. L'altro punto è che indirettamente Maroni riconosce una debolezza del sistema siciliano. Le tasse pagate da Palermo a Ragusa spesso prendono il volo per Roma, uccidendo di fatto l'autonomia concessa dallo statuto. Maroni vuole fare il siciliano. Ma in questa sua Lega 2.0 dopo gli scandali dei mesi passati non si ispira a Giuseppe La Loggia, padre dell'autonomia siciliana. Maroni si specchia in uno che gli ricorda tanto i suoi inzi. "Grillo mi ricorda noi 20 anni fa. La differenza è che noi avevamo un grande progetto che in parte dobbiamo ancora realizzare dato che il sistema ha degli anticorpi: Grillo mi sta simpatico", aggiunge. Ma attende Beppe alla prova dei fatti: "La democrazia è un sistema imperfetto - dice Maroni - dato che  non manda al governo solo chi ha 3-4 lauree, come vediamo col Governo   Monti, con i risultati poi sono quelli che sono". Per Maroni se Grillo  vincerà, sarà chiamato a governare. "Vedremo allora cosa saprà   fare", ha prescisato il segretario della Lega Nord. Intanto mentre si prepara a correre verso il Pirellone sogna lo statuto siciliano. E chissà arancine e cassatine per dessert alla mensa dei dipendenti regionali. .

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