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Il bluff di Grillo: ai suoi deputati stipendi da nababbi

Il leader del Movimento Cinque Stelle scrive le regole per i futuri deputati: indennità dimezzata, ma restano tutti i benefit. Che tradotto vuol dire un risparmio per ogni onorevole di soli 2.500 euro
di Nicoletta Orlandi Posti venerdì 30 novembre 2012

2' di lettura

  La guerra ai benefit della casta di Beppe Grillo è solo un bluff. Una volta eletti i futuri deputati del Movimento Cinque Stelle ne beneficeranno come tutti gli altri. La loro busta paga conterrà infatti uno stipendio di 5000 euro lordi, più tutti i bonus accessori. A scriverlo, nero su bianco sul blog, lo stesso Grillo: “L’indennità parlamentare percepita – si legge – dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili (oggi è pari a 10.435 euro lordi mensili), il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo”. Un risparmio irrisorio - E così il risparmio netto per ogni onorevole si tradurrà in circa 2500 euro. Troppo poco per il consigliere regionale Giovanni Favia che su Fb scrive: "Non vorrei che la differenza tra un parlamentare tradizionale ed uno 5 Stelle sia 14.000 contro 11.000 euro mensili". "E' come se io - spiega -, oltre al mio stipendio autoridotto (2.700 euro, ndr), mi tenessi la diaria a forfait di 2.200 euro netti mensili. Non sono d'accordo. La politica è abituata ai rimborsi a forfait, le aziende a pie' di lista. Noi del M5S ci siamo sempre comportati come i secondi. Sono certo si tratti di un malinteso". "La nostra parola d'ordine - ricorda - è togliere i soldi dalla politica, in nome di passione, onore e servizio civile. Levare l'osso al cane, è la medicina per ripulire la politica e per riconoscere gli approfittatori. Chi pensa che non basti uno stipendio pulito da 3.000 euro, più i rimborsi 'a ricevuta', più le convenzioni per vitto ed alloggio, più le card gratis per viaggiare in treno aereo, etc... può anche non candidarsi con noi". Secondo il consigliere regionale Favia, ogni spesa dovrà essere certificata con scontrini e fatture, e andrà evitato qualsiasi tipo di rimborso fisso.  

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