Il Pd continua a spaccarsi. E questa volta, dopo averlo fatto sul referendum, i dem si dividono sulla piazza contro il riarmo. L'appuntamento alle 14, a prova di caldo torrido, a porta San Paolo con corteo fino al Colosseo. Oltre 400 sigle hanno già aderito alla manifestazione contro il riarmo di sabato prossimo a Roma. A ridosso del vertice Nato a L'Aja. Anche M5S e Avs ci saranno con Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.
Il Pd non ha aderito e la segretaria Elly Schlein è impegnata ad Amsterdam ad un appuntamento organizzato da Verdi e socialisti europei. Ma esponenti dem, come Arturo Scotto, hanno già fatto sapere che saranno in piazza. Adesioni singole, si spiega. Che evitano nuove tensioni con il grosso del fronte riformista: nel voto in Europa sul piano Von der Leyen la delegazione dem si divise quasi a metà tra contrari e astenuti. Ma c'è chi resta critico. Come la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picerno.
"Mi pare un po' difficile confondere il lavoro che stiamo facendo in Europa per migliorare il piano di sicurezza e difesa comune - dice Picierno all'Adnkronos - con l'adesione, qualunque sia la forma, ad una manifestazione che ne contesta radicalmente i suoi principi. È un corto circuito destinato a minare la credibilità della nostra politica estera e ad isolarci dal contesto di scelte che si stanno assumendo". Scotto, via social, spiega al contrario perchè sia importante essere in quella piazza: "Come ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein la strada deve essere quella di una difesa comune tra i paesi europei. Non il riarmo nazionale che ci conduce alle pagine più buie e pericolose del Novecento. Ci stiamo abituando all'idea che spendere in armi sia più importante che investire in ospedali, in scuole, in cultura".