Guido Crosetto
"Siamo basiti dagli insulti lanciati contro di noi dal ministro della Difesa Crosetto in un'intervista pubblicata oggi sul Foglio per la nostra legittima decisione di declinare un invito a pranzo che abbiamo giudicato inopportuno": lo hanno affermato in una nota congiunta i parlamentari pentastellati Mariolina Castellone e Luciano Cantone in risposta alle dichiarazioni di Guido Crosetto, che ha bollato come "incivile" la decisione di M5s e Avs di non partecipare al pranzo con i parlamentari dell'assemblea Nato. "Il nostro rifiuto non è segno di inciviltà o mancanza di rispetto: è un nostro diritto", hanno controbattuto ancora i 5Stelle.
Gli esponenti del M5s, poi, se la sono presa col ministro anche per la sua scelta di rendere pubblica la loro decisione. "Vogliamo ricordargli che rispettare le istituzioni significa piuttosto conoscere la grammatica istituzionale da seguire, che certamente non include le dichiarazioni alla stampa o gli incontri informali extraparlamentari - hanno proseguito i parlamentari -. Per trasferire informazioni utili al nostro lavoro di parlamentari, come dice il ministro, esistono opportuni strumenti parlamentari: audizioni, informative, comunicazioni. O forse quando Crosetto parla di un confronto senza televisioni allude ad un momento in cui si possa discutere di cose di cui è meglio non parlare in pubblico? In tal caso, il nostro rifiuto a partecipare al pranzo è ancor più netto perché noi crediamo in una politica trasparente".
A rispondere al ministro è stato anche Peppe De Cristofaro, senatore Avs e presidente del gruppo Misto di palazzo Madama. "Incivile è il riarmo - ha detto - il ministro Crosetto rispetti il Parlamento e il ruolo dei parlamentari. Se un ministro ricorre agli insulti contro le opposizioni e non capisce che declinare l'invito ad un pranzo non è inciviltà ma è una solo scelta politica, siamo messi male", Secondo lui, "una questione di primaria importanza come quella di spendere decine di miliardi di euro dei cittadini italiani per acquistare armi e sistema di armamenti non si può discutere in un pranzo, ma lo si deve fare nei luoghi deputati al confronto tra parlamento e governo: le aule parlamentari. Crosetto vuole armare l'Italia e l'Europa, noi no". E ancora: "Se ne faccia una ragione e rispetti chi la pensa diversamente da lui. Sabato saremo in piazza a Roma per dire no al riarmo insieme a centinaia di associazioni e migliaia di cittadini".