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Biancofiore: il Pdl finito, anche per colpa degli ex An

La deputata: Alfano sta facendo di testa sua ma senza Silvio non va da nessuna parte
di Lucia Esposito domenica 28 ottobre 2012

2' di lettura

"Secondo me è giusto che si faccia come dice La Russa: rimappare la coalizione con gli An a destra, insieme alla Destra di Storace e il nucleo di Forza Italia". Lo dice  Michaela Biancofiore (Pdl) a Tgcom24.   "Io non ho nulla contro An, se non ci fosse stato Berlusconi avrei l’avrei anche votata - aggiunge - Fini era un uomo che aveva una alto gradimento, ma poi il partito prendeva solo 11% e questo a causa delle lotte interne al partito", dice. E "aggiusta" il tiro rispetto all'intervista al Corriere della Sera in cui la deputata sostanzialmente accusa gli ex An di aver contribuito allo sfascio del Pdl: "Io dico che questo partito ha pagato e paga l'arrivo degli ex An, che nel Pdl hanno portato un modo di fare politica a noi finora sconosciuto. Per noi la politica è sempre stata fondata sul merito e non sulla clientela, sull'amico dell'amico, sulle corrent che, a lungo andare, hanno scavato il Pdl nella pancia".  Il nodo Alfano: "Noi crediamo in Alfano - continua - ma dovrebbe approcciarsi alla questione con un metodo più fresco, come quello insegnato da Berlusconi, piuttosto che con metodi da vecchia politica". Quanto al ruolo di Berlusconi, Biancofiore aggiunge che "e Berlusconi si facesse da parte sarebbe un dispiacere per il 50% della popolazione italiana. Alla fine la scelta spetta a lui. Le vere primarie le ha fatte Berlusconi nel 2008 prendendo i voti degli italiani. Quella di Monti è un’esperienza da cambiare. Berlusconi ha fatto degli errori, uno su tutti quello di non sapersi scegliere le persone più vicine. Berlusconi non è vecchio - conclude - è ancora il più fresco di tutti e il Pdl non rispecchia più il suo leader. Lui è un Erasmo da Rotterdam, lui è l’elogio della follia, lui piace alla gente". Al Corriere in edicola oggi, lunedì 22 ottobre, la deputata parlando di Alfano ha detto: "Temo che Alfano si stia facendo influenzare dalla nomenklatura del partito o non si stia muovendo d'intesa con Berlusconi. Ma senza Belrusconi non va da nessuna parte". 

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