Le vacanze stanno per finire. Anche se i politici del centrodestra non hanno rinunciato a riempire i media di affermazioni e commenti sugli sviluppo della maggioranza dopo la rottura formale fra Berlusconi e Fini, tutto si deciderà a settembre fra mozioni di fiducia e “giochi di palazzo”. In ballo per gli equilibri del PdL c’è la possibile nascita di un movimento ispirato dal presidente della Camera, Gianfranco Fini. Gli effetti destabilizzanti potrebbero essere irreversibili e condurre il Paese alle urne. A mediare per evitare l’implosione si è messo Adolfo Urso, viceministro allo Sviluppo economico ed esponente di Futuro e Libertà, il gruppo dei finiani: per ricucire serve un gesto di distensione da parte del PdL. "A metà settembre - spiega Urso a Sky Tg24 - è prevista una riunione dei probiviri che dovrebbe giudicare su di noi. Se davvero vogliono la ricomposizione del Pdl, e ce lo auguriamo perché lo vogliamo certamente anche noi, debbono annullare questa riunione che assomiglia a un processo". Quindi la condizione per frenare la composizione del partito di Fini dipenderebbe dalla scelta di Berlusconi di aprire una porta al dialogo.