"Il Jolly di Sergio Mattarella". Sarebbe Mario Draghi l'uomo capace di mettere d'accordo tutti, o quasi, i protagonisti della politica italiana. Secondo un retroscena del Giornale, se ne sarebbe convinto anche il presidente della Repubblica, da sempre interessato più che ai nomi in campo al quadro d'insieme. E la priorità, in un momento così drammatico di emergenza sanitaria (coronavirus) ed economica (recessione ormai alle porte), è mantenere la concordia nazionale ai massimi livelli istituzionali. Cioè, a Palazzo Chigi.
Non è un mistero che
Matteo Salvini e
Giancarlo Giorgetti premano da mesi per l'ex numero uno della
Bce al posto di
Giuseppe Conte, ma qui non è più una strategia politica per arrivare "lanciati" alle elezioni. In ballo c'è il futuro dell'Europa e la sopravvivenza dell'Italia. Bentornato 2011, insomma. Conte ormai appare inadeguato ai più, compreso il
Pd, e solo il
M5s farebbe muro alla sua sostituzione con Mister Bazooka, certo che con lui premier verrebbe spazzati via politicamente. Viceversa, Draghi sarebbe assai gradito anche a
Matteo Renzi e
Silvio Berlusconi, con
Giorgia Meloni nei panni di statista più attenta alle esigenze nazionali della patria che alle bandiere politiche. "Lo stimiamo - dice
Fabio Rampelli, esponente di spicco di
Fratelli d'Italia - e ne riconosciamo lo spessore. Collaboreremmo con lui per la ricostruzione".