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Salvini, Meloni e Tajani incontrano Conte: critiche e mano tesa al governo. Carlo Calenda: "Fiera del luogo comune"

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Nella mattinata di mercoledì 1 aprile, l'incontro dei leader di opposizione con Giuseppe Conte per fare il punto sull'emergenza coronavirus. Al tavolo col premier Matteo Salvini, Giorgia Meloni ed Antonio Tajani per Forza Italia. Al termine dell'incontro la leader di FdI ha sottolineato: "Non riceviamo risposte ma non possiamo restare a guardare". Dunque l'appello: "Fermiamo la burocrazia". La Meloni ha spiegato che "abbiamo ribadito la nostra disponibilità al governo, ci siamo preoccupati di aiutare l'Italia e non di giocare al gioco della maggioranza e dell'opposizione". Quindi Salvini: "Abbiamo segnalato i problemi di adesso, partendo dalla necessità di mascherine e bombole d'ossigeno". Quindi ha rimarcato come "il sito dell'Inps è irraggiungibile, era prevedibile perché in molti non hanno soldi. Ci è stato chiesto un contributo, noi ci siamo, ma sicuramente non possiamo fare da comparse che assistono le scelte degli altri". 

 

Insomma, accenti critici da parte delle opposizioni ma comunque una mano tesa al governo, che sembra sempre più in affanno a gestire la situazione in atto. Non la pensa così, però, Carlo Caenda. Il leader di Azione, interpellato a L'aria che tira di Myrta Merlino dove era ospite in collegamento, punta il dito contro Salvini, Meloni e Tajani: "È la fiera del luogo comune, peccato che non si accompagna mai a una proposta che è una. Hanno preferito tenersi le mani libere per continuare a fare queste scelte di slogan", ha concluso. Il refrain è sempre lo stesso: vietato criticare Giuseppe Conte. Un partito a cui si iscrive anche mister Calenda.

 

 

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