Dissenso

Marco Centinaio, il leghista contro il coprifuoco in Lombardia: "Cag*** pazzesca. Vado in strada, venite ad arrestarmi"

Il coprifuoco in Lombardia? “Una cag*** pazzesca”. Parole di Marco Centinaio, il senatore della Lega che in un’intervista rilasciata a Il Foglio non ci è andato leggero in quanto a critiche sull’ordinanza annunciata da Attilio Fontana. Il governatore ha giustamente deciso di intervenire per provare a riportare sotto controllo la curva dei contagi, ma il coprifuoco dalle 23 alle 5 di mattina fino al 13 novembre è davvero la soluzione migliore? Il sospetto è che possa rivelarsi una misura controproducente, perché il coronavirus circola soprattutto di giorno grazie agli assembramenti inevitabili a causa di scuola, uffici e mezzi pubblici. “E allora io da domani sapete che faccio? Dopo le undici di sera scendo in strada - ha dichiarato Centinaio - mi metto a passeggiare per viale Cremona, nella mia Pavia. E vediamo se qualcuno viene ad arrestarmi”.

Interrogato sulle indiscrezioni secondo cui Matteo Salvini abbia cercato di evitare la chiusura notturna della Lombardia, il senatore leghista ha risposto così: “Non so se davvero Matteo ha chiesto ad Attilio un passo indietro, però questa misura del coprifuoco, così come la chiusura dei centri commerciali nel weekend, è una sciocchezza, un grosso equivoco”. A riguardo è intervenuto anche il segretario del Carroccio, che ha categoricamente escluso un litigio con il governatore lombardo all’uscita dal Senato, dove si era recato per ascoltare il discorso di Giuseppe Conte: “Io rispetto le scelte dei sindaci e dei presidenti di Regione che difendono la salute dei cittadini. Chiediamo semplicemente al governo che tutti quelli che vengono limitati o chiusi ricevano soldi veri. I governatori se scelgono di chiudere vuol dire che hanno gli elementi scientifici per farlo”.