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Crisi, nuove defezioni nel centrodestra dopo Renata Polverini? "Conte sta telefonando a tutti": ecco chi potrebbe lasciare

martedì 19 gennaio 2021

2' di lettura

La votazione di Renata Polverini ieri alla Camera ha lasciato senza parole tutto il centrodestra, che adesso teme nuove defezioni al Senato. L'ex presidente del Lazio, infatti, ha votato sì alla fiducia al premier Conte: "La crisi sarebbe irresponsabile", ha detto. E ancora: "Lascio Forza Italia, mi assumo le mie responsabilità come ho sempre fatto". Un colpo di scena, che potrebbe avere un effetto trascinamento oggi a Palazzo Madama. "Il Senato confermerà che il governo Conte è di minoranza, gli italiani meritano ben altro": questo è ciò che si legge nella nota unitaria del centrodestra. E Antonio Tajani è ottimista: "Altre defezioni? Non credo". Anche se ieri sera si temeva ci fossero altri due "traditori", i senatori azzurri Anna Carmela Minuto e Andrea Causin. Ma entrambi hanno smentito. Tuttavia - come riporta il Corriere della Sera - non si esclude nulla: "Conte sta telefonando a tutti, promettono di tutto". Pare, infatti, che il premier stia avendo contatti anche con l'Udc, con cui parla soprattutto del ministero dell'Agricoltura, ancora vacante.

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Lo scontro di ieri alla Camera, comunque, è stato durissimo. "Non avrà il nostro aiuto", ha detto Tajani riferendosi al governo Conte, mentre Matteo Salvini ha avvertito: "Chi salva il governo è complice". Giorgia Meloni, invece, si è rivolta al premier chiamandolo sempre "avvocato d'ufficio, perché non scelto dagli italiani. Un barbapapà adattabile a tutto, che per rimanere dov'è prima è di destra, poi di centro, poi di sinistra, populista, liberale, socialista, amico e nemico di Salvini, di Renzi, di Di Maio". Porte chiuse, infine, anche dai piccoli. Nessun aiuto né da Cambiamo di Giovanni Toti, né dall'Udc di Lorenzo Cesa. Se pure il governo dovesse raggiungere la maggioranza semplice al Senato, c'è il rischio che comunque non si vada avanti, come spiegato dalla leader di Fratelli d'Italia in Aula: "Siete sicuri che il presidente della Repubblica vi consentirà di governare in assenza di una maggioranza assoluta, dopo che nel 2018 si è rifiutato di dare l'incarico al centrodestra perché non c'era la certezza sui numeri? Pensate che le regole della democrazia valgono solo per il centrodestra? Valgono per tutti".

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