In che mani siamo

Giuseppe Conte, maggioranza risicatissima al Senato: 156 sì. Nasce il "governo Ciampolillo"

Il governo di Giuseppe Conte ottiene la fiducia con 156 voti a favore, 140 contrari e 16 astenuti, quelli di Italia Viva. A Matteo Renzi manca un senatore all'appello: Nencini, leader del Psi, che all'ultimissimo respiro ha deciso di votare sì, insieme all'ex grillino Ciampolillo, vero uomo simbolo di questa farsesca seduta a Palazzo Madama. Per alcune ore il premier balla sui numeri: rischia di crollare a quota 152, che lo obbligherebbe al passaggio formale al Quirinale per rassegnare le dimissioni al presidente Mattarella e ricevere l'incarico per formare un nuovo governo.

 

 

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Dalla crisi pilotata, invece, alla maggioranza risicatissima con margini ridotti sia alla Camera sia al Senato. Una maggioranza che di fatto faticherà a governare, anche se il primo sprint arriverà dal rimpasto e dalle poltrone da assegnare ai nuovi "costruttori" che si sono sostituiti ai renziani. Uno scenario inquietante, perché la congiuntura è tremenda: vaccini, Covid, crisi economica. Dal governo Conte-Mastella al governo Conte-Ciampolillo: poco cambia, il quadro deprimente è lo stesso: l'Italia può davvero pensare di rialzarsi puntando solo sui voti di qualche ex-tutto o di qualche senatore a vita?