Il premier Mario Draghi e Matteo Salvini hanno parlato anche di Roberto Speranza. Logico, visto che sul tavolo c'era il capitolo riaperture e il ministro della Salute e il leader della Lega sono da settimane ai ferri corti. Il primo è il portabandiera dei chiusuristi e della linea dura, che vorrebbe tenere in lockdown tutta Italia (almeno) fino a maggio. Il secondo, portavoce delle istanze del mondo produttivo, preme per una graduale riapertura di negozi, palestre, bar e ristoranti già nei prossimi giorni, laddove campagna vaccinale, curva dei contagi e situazione degli ospedali lo permettano. Il presidente del Consiglio, come si suol dire, è tra i due fuochi. Ma non può sconfessare apertamente il ministro, perché sarebbe un colpo politico difficilmente gestibile dalla sua maggioranza. E così, di fronte ai giornalisti, rivela cos'ha risposto a Salvini, che aveva addirittura affacciato la richiesta di dimissioni del ministro di Leu: "Gli ho detto: ho voluto io Speranza nel governo e ne ho molta stima". Caso chiuso, almeno fino alla prossima occasione.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev