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Matteo Salvini e la difesa di Renzi dopo l'incontro con lo 007, "si dice che i meloniani sappiano perché". Il fango del Fatto, intreccio al curaro

mercoledì 5 maggio 2021

2' di lettura

"Incontrare uomini dei Servizi segreti mi sembra assolutamente normale": con queste parole Matteo Salvini ha difeso Matteo Renzi dopo lo scoop di Report di lunedì sera in cui è stato raccontato l'incontro del 23 dicembre tra il leader di Italia Viva e lo 007 Marco Mancini nell'autogrill di Fiano Romano. Uno dei pochi commenti dopo il servizio televisivo è stato proprio quello del segretario del Carroccio, che ha detto: "Uno può vederli in un autogrill o nel suo ufficio, non mi sembra niente di particolare". Il leader leghista ha rivelato che anche lui ha incontrato e continuerà a incontrare "decine" di uomini dell'intelligence per parlare "di immigrazione, sicurezza nazionale, di aziende, di made in Italy".

Sull'argomento, insomma, Salvini e Renzi sembrano pensarla allo stesso modo. Il senatore di Rignano, infatti, dopo la messa in onda dello scoop di Report, ha parlato di "polemica inesistente" e ha descritto il servizio come "un manuale di complottismo", difendendosi dall'accusa che quell'incontro con Mancini sarebbe servito a far cadere il governo Conte. Il commento di Matteo Salvini, comunque, avrebbe fatto drizzare le antenne ai colleghi di Fratelli d'Italia. Il sospetto del partito di Giorgia Meloni - secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano - è che si sia formata una sorta di alleanza, che "l'asse tra i due Matteo si sia consolidato anche sul Copasir (Comitato parlamentare che controlla i servizi segreti)".

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Fratelli d'Italia, infatti, rivendica da settimane la presidenza del Copasir, in quanto unico partito di opposizione. A capo dell'organo, però, c'è il leghista Raffaele Volpi , che non sembra avere intenzione di lasciare il suo posto al candidato di FdI Adolfo Urso. Una decisione che pare andare bene anche a Renzi. Non a caso Italia Viva è l'unico partito che tace sul caso della presidenza del Copasir e ha di fatto sostenuto la scelta della continuità di Volpi, in ottimi rapporti con Renzi. In ogni caso secondo il Fatto, l'intraprendenza dello 007 Mancini non sarebbe gradita da tutti nel governo: il dirigente del Dis, che ai tempi dell'incontro con Renzi puntava a una vicedirezione operativa o almeno del Dis, potrebbe essere ridimensionato.

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