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Obbligo vaccinale, il leghista Molinari: "Siamo per la libertà, vi aspettiamo in aula"

Salvatore Dama

Riccardo Molinari, presidente dei deputati della Lega, ribadisce il no del Carroccio all'obbligatorietà del vaccino, rivendica gli emendamenti sul decreto Green Pass («Abbiamo voluto dare un segnale politico»), avvisa gli alleati di governo su Quota 100: «Il tema delle pensioni va trattato con la Lega».

Come sono andate le cose in Commissione Affari Sociali l'altro giorno?

«Noi abbiamo presentato 916 emendamenti al decreto Green Pass. Anche se è stato approvato in consiglio dei ministri col sì dei nostri rappresentanti, abbiamo subito segnalato che c'erano cose che non condividevamo. Quindi ci siamo riservati di proporre modifiche in sede parlamentare».

 

 

Cosa non vi convince del Green Pass?

«È noto che non siamo favorevoli al fatto che sia previsto per i minorenni. Tanti ragazzini devono abbandonare l'attività sportiva perché non hanno il Green Pass. È un caso unico a livello europeo. Lo abbiamo fatto presente. Eppure abbiamo avuto la sensazione di ricevere un niet dal Pd e dai Cinquestelle di fronte alle nostre perplessità. Con l'emendamento soppressivo dell'altro giorno volevamo dare un segnale politico. E credo ci siamo riusciti. Visto che oggi (ieri, ndr) alcune nostre proposte di modifica sono state votate e accettate».

Ci sono due sensibilità all'interno della Lega sul Green Pass? La posizione dei governatori non sembra sovrapporsi a quella del deputato Borghi.

«Noi non siamo contro il vaccino e contro il Green Pass. C'è una Lega di governo dei territori che ha lavorato pancia a terra per promuovere la campagna vaccinale, che ha messo in piedi gli hub, che ha gestito l'emergenza sanitaria. Detto questo, contestiamo alcune storture del Green Pass. In Italia al momento non c'è l'obbligo vaccinale. Il vaccino è una scelta volontaria che noi caldeggiamo e incoraggiamo. Però se è previsto il Green Pass per attività fondamentali della vita quotidiana, come andare alla mensa in fabbrica o prendere un treno, chiediamo che quantomeno i tamponi siano gratuiti».

Draghi si è detto favorevole all'obbligo vaccinale. Voi?

«La Lega è sempre stata per la libertà di scelta e non è a favore dell'obbligo vaccinale. Evidenzio che finora nessun Paese europeo ha imposto una scelta del genere. Saremmo i primi. A quel punto ognuno si prenderà la responsabilità di votare in Parlamento».

 

 

 

Il premier ha anche difeso il lavoro del ministro Lamorgese e ha proposto un vertice a tre con Salvini.

«Salvini chiede da tempo di potersi confrontare con Lamorgese. E chiede a Draghi di intercedere perché il Viminale cambi linea sull'immigrazione. Il dialogo può essere molto utile. Quello che contestiamo alla ministra è che non può continuarea operare come se la maggioranza che sostiene il governo fosse ancora quella giallorossa. Questo è un esecutivo in cui dentro ci sono anche la Lega e Forza Italia, bisogna che Lamorgese tenga conto della indicazioni del centrodestra e cambi registro. Quando era al Viminale, Salvini ha dimostrato con i decreti sicurezza e con la sua attività istituzionale che il problema dell'immigrazione clandestina si poteva di fatto azzerare. Nel 2019 gli sbarchi sono stati 5mila, quest' anno siamo arrivati quasi a 40mila. C'è stato un cambio di rotta significativo, che a noi ovviamente non piace. Quindi ben venga l'incontro».

Il capo del governo propone una cabina di regia con i leader politici. La litigiosità nell'ultimo mese è cresciuta molto. Specie tra Lega e Pd.

«La conflittualità è normale che ci sia. Questo non è un governo politico, è un governo di unità nazionale nato per rispondere all'emergenza sanitaria ed economica. Praticamente mette insieme quasi tutto il Parlamento, con l'esclusione di pochi. È evidente che forze che hanno posizioni antitetiche si scontrino. Sarebbe strano il contrario. L'idea della cabina di regia l'ha lanciata per primo Salvini. E può essere un buon modo per limitare la conflittualità alla fase di elaborazione dei provvedimenti».

Tra le riforme in agenda c'è anche Quota 100.

«Quota 100 va in scadenza il 31 dicembre. E non possiamo pensare che si ritorni alla riforma Fornero perché avremmo, da un giorno all'altro, uno scalone di 5-6 anni di età aggiuntiva per il raggiungimento della pensione. Noi siamo favorevoli a rinnovare Quota 100 quantomeno per un anno, in modo da lavorare nel frattempo una riforma pensionistica. Se il governo ha altre proposte, deve discuterne con noi. Perché per la Lega è un tema fondamentale».

 

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