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Luca Morisi e Matteo Salvini, "folgorato" nello studio di Porta a Porta: ecco come entrano in contatto

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«Geniale e schivo». Un colonello leghista lo definisce così. «Una macchina da guerra: senza di lui perdiamo tanto», dice un altro "big". Luca Morisi e Matteo Salvini si sono conosciuti nel 2012. Il "capitano", soprannome che deve a Morisi, stava facendo una diretta-Facebook dallo studio di Porta a Porta. Morisi ne rimase folgorato e si mise sulle sue tracce. «Ebbi un innamoramento dovuto alla sua enorme capacità di gestire il talk show», ha raccontato nel libro Anatomia di un populista scritto da Matteo Pucciarelli. «Salvini aveva l'ambizione di crescere, altri social media manager gli dicevano di puntare su Twitter, io gli dissi che il popolo usava Facebook».

 

Se la Lega è schizzata dal 4 al 34% il merito è anche del creatore Luca Morisi, 48 anni (LaPresse) della "Bestia", il cervellone elettronico fatto di algoritmi capaci di captare in tempo reale gli umori della gente sui social. Foto di gattini e attacchi frontali ai rivali politici. Immagini del "capitano" che addenta pane e Nutella intervallate da picconate all'Europa e alle politiche migratorie. In mezzo migliaia di selfie di Salvini, tanto che "il selfie" alla fine di ogni comizio è diventato un rito istituzionalizzato. La sinistra accusa (a vanvera) Salvini di occuparsi più di Facebook che del ministero dell'Interno, ed ecco che quel "matto" di Morisi s' inventa il "Vinci Salvini", una gara tra utenti: chi mette più like ai post del "capitano" vince un incontro con lui. I rivali accusano Salvini di populismo ma poi tentanodi imitarne la strategia comunicativa, i più con risultati scadenti. Le prime esperienze politiche del padre della "Bestia" sono state da consigliere provinciale della Lega e consigliere di circoscrizione a Mantova.

 

Nel 2018 si è seduto al tavolo con Salvini e Conte per arrivare all'accordo sul governo giallo verde. Morisi si occupa di tecnologia fin da giovanissimo. Ha fatto parte dei cda di società quotate, parla un inglese fluente, ha avuto esperienze giornalistiche, realizzato sistemi informativi per ospedali e Asl. Maturità scientifica, dottorato in Filosofia all'Università di Verona dove ha insegnato dal 2004 al 2015. Poi uno scivolone in campagna elettorale per le regionali in Veneto: una battuta sopra le righe su un manifesto della Dem Alessandra Moretti, candidata governatrice, affisso a fianco alla pubblicità di un night club che sponsorizzava una serata con tre pornostar. Morisi perse la cattedra. La Moretti le elezioni, ma non certo per quella battutaccia.

 

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