Beccato

Vincenzo De Luca, appalti truccati e corruzione: trema il sistema del governatore, in manette il consigliere-amico

Andrea Cappelli

Una tempesta perfetta ha investito il Comune di Salerno, dove ieri un blitz della squadra mobile ha portato a dieci mandati di arresto e ventinove indagati - tra cui il sindaco Vincenzo Napoli e il consigliere regionale Savastano, entrambi vicini al presidente della Campania Vincenzo De Luca- nell'ambito di un'inchiesta che mira a fare luce su presunti rapporti illeciti tra alcune cooperative e l'amministrazione comunale. Appalti pilotati, mazzette, favori in cambio di voti: queste, in soldoni, le accuse a carico degli interessati, tradotte nelle seguenti ipotesi di reato: turbata libertà degli incanti, induzione indebita a dare e promettere utilità, corruzione elettorale. Personaggio centrale di questa vicenda sarebbe Fiorenzo Zoccola (per il quale sono stati disposti gli arresti in carcere), ritenuto il gestore di numerose cooperative che avevano ricevuto in affidamento dal Comune i servizi di manutenzione ordinaria e conservativa della città.

Nel complesso l'indagine - coordinata dal procuratore Giuseppe Borrelli con l'aggiunto Luigi Alberto Cannavale coinvolge una quarantina di persone tra dipendenti comunali, lavoratori delle cooperative e gli imprenditori titolari delle stesse, per i quali vige il divieto di dimora nel Comune di Salerno. A finire ai domiciliari anche qualche pezzo grosso, tra cui Giovanni "Nino" Savastano, ex assessore alle Politiche sociali del Comune di Salerno e attuale consigliere regionale della Campania. Savastano alle regionali dell'anno scorso è risultato il più votato della lista "Campania Libera", movimento molto vicino all'attuale governatore. Eletto con ben 16.857 preferenze, è stato assessore al Comune di Salerno negli anni in cui De Luca ricopriva la carica di primo cittadino.

 

 

 

O Scattano i domiciliari anche per Luca Caselli, direttore del settore Ambiente del Comune di Salerno e per il già citato Zoccola, che secondo le ipotesi dei pm da presidente di una cooperativa sociale avrebbe mosso i fili di una rete di relazioni tra diverse realtà del mondo cooperativo e la pubblica amministrazione. Nell'inchiesta si fa riferimento ad appalti di manutenzione del patrimonio pubblico del valore di 200.000 euro ciascuno, per un totale di 1.6 milioni di euro l'anno destinati a 8 cooperative che a detta degli inquirenti sarebbero tutte riconducibili a Zoccola. Coinvolto anche il primo cittadino di Salerno Vincenzo Napoli (per il quale non è stata avanzata richiesta di misura cautelare), per una presunta turbativa d'asta riguardante una gara relativa al noleggio di un lavastrade dalla società "Salerno pulita" del valore di 4000 euro.

Come Savastano, anche Napoli è politicamente vicino al presidente della Campania De Luca e una settimana fa è stato riconfermato primo cittadino di Salerno con il 57.40%, distanziando sia la coalizione guidata dal M5S sia quella del centrodestra (rispettivamente al 16.76 e al 16.02%). "In relazione all'indagine in corso - ha commentato Napoli in una nota - esprimiamo piena fiducia nell'azione della magistratura. Attendiamo sereni gli esiti dell'inchiesta, che ci auguriamo facciano rapidamente piena luce sui fatti contestati".

 

 

 

 

I presunti accordi tra politica e cooperative avrebbero avuto anche un fine elettorale, almeno secondo quanto emerge dall'ordinanza del gip, al cui interno si parla di un presunto "accordo corruttivo" tra Zoccola e Savastano. Un sodalizio consolidato da tempo, in virtù del quale il consigliere regionale avrebbe asservito «le funzioni pubbliche agli interessi personali propri e del privato in cambio del sostegno elettorale assicuratogli da Zoccola». A commentare la vicenda è stato anche il governatore Vincenzo De Luca, che a differenza del solito ha tenuto un basso profilo, rinunciando a dichiarazioni roboanti e ai gesti teatrali a cui ci ha abituato: «C'è il sole a Salerno, il clima è meraviglioso- ha affermato ieri, parlando ai cronisti -. Per il resto, ancora non lo avere imparato, queste cose non si commentano. Punto, ognuno faccia il suo lavoro fino in fondo».