La trattativa

Guido Crosetto irride Giuseppe Conte: "Ecco per cosa sta litigando", la scenata nelle segrete stanze

La paura vince sulla tentazione di sgambettare Mario Draghi sull'aumento delle spese militari. Il Movimento 5 Stelle voterà la fiducia che "quasi sicuramente" il governo metterà sul Dl Ucraina al Senato. Questa, a quanto riferiscono a LaPresse fonti pentastellate, la decisione presa dal leader Giuseppe Conte insieme ai senatori del gruppo di Palazzo Madama, durante la riunione di oggi. Conte avrebbe confermato ai parlamentari la volontà di non fare passi indietro sul tema dell'aumento fino al 2% del Pil entro il 2024 per gli investimenti militari, e di voler insistere con il governo perché si spalmi quella spesa su un periodo più lungo. L'ex premier avrebbe comunque escluso l'ipotesi di una crisi di governo.

 

 

 

"Se ho capito bene - è il commento caustico di Guido Crosetto, fondatore di Fratelli d'Italia, su Twitter -, stanno litigando, ora, per stanziamenti di bilancio ipotetici, di un valore che potrà variare dalla 0,08 allo 0,12 del PIL, che saranno discussi con la finanziaria e quindi a novembre/dicembre 2022, cioè tra 8/9 mesi. Quando nessuno sa che situazione avremo allora". In altre parole, un nuovo stucchevole gioco di prestigio firmato Pd (favorevole)-M5s (contrario, almeno nella sua componente contiana), un modo per rinviare il nodo del contendere. Tutto era nato martedì, proprio da un ordine del giorno di Fratelli d'Italia che non aveva chiesto il voto in Commissione congiunta Difesa-Esteri.

 

 

 

 

Un "trucchetto" che ha permesso al governo di accogliere l'odg senza colpo ferire. "Inaccettabile", hanno commentato in una nota i 5 Stelle. E Conte, nel faccia a faccia con Draghi, ha ribadito che la posizione del Movimento dovrà essere considerata dal premier. Che a sua volta ha chiarito come stanno le cose, con durezza clamorosa: Un no all'aumento delle spese militari significherebbe tradire il patto con la Nato e "farebbe venir meno il patto di maggioranza". 

 

 

 

Ecco perché, messo con le spalle al muro, Conte oggi esita a tirare la corda. E dal Pd è Andrea Marcucci il più sarcastico: "Conte attuale leader del M5S metterebbe in crisi il Presidente del Consiglio Conte per l'aumento delle spese militari, che sono cresciute durante i suoi esecutivi? - domanda ironico il senatore toscano a L'aria che tira su La7 -. La posizione del M5s per me è incomprensibile, bisogna portarli a ragionare, mettere in crisi la maggioranza ed il governo in questa situazione sarebbe da pazzi".