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Beppe Grillo ha fregato Giuseppe Conte? Quanto si è fatto pagare per fare gli spot al M5s

di Andrea Valle sabato 23 aprile 2022

2' di lettura

 Alla fine il Movimento 5 Stelle pagherà il suo fondatore (secondo gli ultimi rumors l'entità si aggirerebbe attorno ai 300mila euro annui). È l'esito dell'accordo raggiunto ieri tra il partito e Beppe Grillo che comprende, fanno sapere dal M5S, «attività di supporto con l'ideazione di campagne, promozione di strategie digitali, produzione video, organizzazione eventi, produzione di materiali audiovisivi per attività didattica della Scuola di formazione del Movimento, campagne elettorali e varie iniziative politiche». Tra gli obiettivi, continua la nota del M5S, «anche la promozione delle attività del Movimento all'estero attraverso la partecipazione a convegni, giornate di studio, incontri con personalità scientifiche e istituzionali». L'accordo viene accolto con entusiasmo dal presidente dei 5 Stelle Conte, secondo cui questo passo «rafforza il nuovo corso del Movimento 5 Stelle». Grillo, continua Conte,«deve aiutarci a ricercare le migliori pratiche sulle priorità» che da sempre sono quelle del Movimento, a partire dalla transizione ecologica.

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Altrettanto entusiasta è il ministro degli Esteri Di Maio che, dopo l'incontro col fondatore M5S all'Hotel Forum di Roma, avverte: «Ho trovato un Beppe in gran forma, un Beppe che guarda sempre al futuro. Sono contento che sia sempre presente nel Movimento». E aggiunge: «Abbiamo parlato dell'effetto di questa guerra sull'economia globale, e in particolare sull'economia e sulle aziende italiane», notando che è stata trovata piena sintonia sull'Ucraina, dopo le indiscrezioni secondo cui Grillo avrebbe rivelato i suoi dubbi sull'invio delle armi da parte dell'Italia e sull'aumento della spesa militare.


Un po' meno entusiasmo e qualche perplessità in più si registrano nella base degli eletti. Se l'accordo con il blog di Grillo è di tipo economico, si chiedono alcuni parlamentari grillini, dove verranno attinti i fondi necessari? Il sistema delle restituzioni (pari a 2.500 euro forfettari, al mese, per gli eletti) è considerato il massimo esigibile. Ma il rischio è, secondo alcuni, che, tra affitto della nuova sede e finanziamento della prossima campagna elettorale, bisognerebbe dare tutti i soldi al partito. Ai capigruppo di Camera e Senato i parlamentari stanno chiedendo che si svolga un'assemblea congiunta sul tema. «Siamo all'oscuro di tutto», c'è chi osserva, e «vogliamo capire». Nella sua visita romana, in cui Grillo ha incontrato anche il presidente della Camera Fico, il ministro Stefano Patuanelli, i capigruppo Davide Crippa e Mariolina Castellone, l'ex sindaca di Roma Virginia Raggi, si è trattato anche il tema dell'energia, ma non si è parlato, a quanto risulta, di elezioni amministrative e nemmeno della legge elettorale in vista delle prossime politiche. 

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