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Matteo Salvini, "alle soglie della tempesta perfetta": la profezia sulla crisi di governo

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 Matteo Salvini

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"Siamo alle soglie di una 'tempesta perfetta'". Matteo Salvini si mostra preoccupato per "crisi energetica e crisi alimentare che si innestano su una situazione già critica. Russia e Ucraina insieme rappresentano quasi il 30 per cento delle esportazioni mondiali di grano. Molti Paesi del bacino del Mediterraneo dipendono dall'Ucraina per gran parte delle loro importazioni", spiega il leader della Lega in una intervista a Il Giornale. "L'Africa orientale, che soddisfa la maggior parte della propria domanda di grano attraverso le importazioni, ottiene il 90% del grano importato dalla Russia e dall'Ucraina. La Fao prevede che il numero di persone denutrite a livello globale raddoppi".

 

 

 

Il governo - Salvini ribadisce poi che "il centrodestra di governo - e sono felice di sottolineare l'impegno del sottoscritto e del presidente Berlusconi - è determinato a migliorare i provvedimenti a favore di famiglie e imprese, come già successo per esempio su catasto e delega fiscale. Sono d'accordo con Draghi: è importante utilizzare correttamente i prestiti europei, ma nelle ultime ore le priorità mi sembrano essere soprattutto pace e lavoro", attacca il leader della Lega che si dice "sorpreso" per "la convocazione d'urgenza del cdm per il ddl concorrenza". "Voglio chiarire per l'ennesima", sottolinea Salvini, "che i sabotatori del governo vanno cercati a sinistra. Penso a Letta, che insistendo col Ddl Zan fa un'evidente provocazione, e a Conte che vota contro i termovalorizzatori e quindi contro la pulizia e il progresso. Noi badiamo al sodo, come faremo anche a giugno con i decisivi referendum per cambiare la Giustizia". E assicura che con Conte "non esiste nessun asse precostituito", "le posizioni della Lega sono molto diverse da quelle del M5S su molti dossier fondamentali".

 

 

Guerra e pace - Sull'Ucraina, osserva Salvini: "Oggi siamo di fronte a un bivio: seguire la linea di chi vuole prolungare la guerra fino alla sconfitta della Russia oppure avviare un grande processo di pace che abbia l'Europa come protagonista e che parta da una iniziativa di Italia, Francia e Germania". La prima ipotesi, evidenzia il leader della Lega, "porta morti, crollo dell'economia, diffusione di carestie e aumento dei flussi migratori. La seconda può approfittare di questa crisi per favorire nuove relazioni in Europa, risolvere i contenziosi e stabilizzare la pace. A mio giudizio gli ucraini vanno difesi soprattutto con una vigorosa e coraggiosa iniziativa diplomatica".

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