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Matteo Renzi contro Letta e Pd: "Il partito delle tasse vuole perdere le elezioni"

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"Lo scontro tra noi e il Pd oggi sta nelle idee, non sui seggi". Matteo Renzi prova a chiarire la sua decisione di correre da solo, senza fare alleanze, nonostante l'esiguo 2,7% che gli danno i sondaggi. A Enrico Letta che alla Festa regionale del Pd di Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, lo aveva accusato di aver seguire una strategia che aiuterà solo le destre, risponde: "Noi lavoriamo a un terzo polo, diverso dalla destra sovranista e dalla sinistra delle tasse. Che parli di lavoro e non di assistenzialismo. Di giustizia e non di giustizialismo. Di ambiente e non di ideologia. Di infrastrutture e non di veti. Di diritti e non di slogan", ha puntualizzato il leader di Italia Viva

 

 

"La sinistra apre la campagna elettorale candidando Luigi Di Maio e parlando di tasse", incalza Renzi sulla sua Enews. "Se la sinistra avesse davvero voglia di vincere queste elezioni incalzerebbe Giorgia Meloni e Matteo Salvini sulla competenza, sulla credibilità, sulla coerenza, sulle tasse, sull'energia". "Invece", rincara la dose Renzi, "la sinistra sembra voler perdere: imbarca le idee più disparate. E ieri Enrico Letta ha aperto la campagna elettorale proponendo una nuova tassa, stavolta la tassa di successione". Renzi si riferisce alla proposta sulla tassa di successione del segretario dem per finanziare una "dote" ai 18enni. Che il leader di Italia Viva commenta: "Nella mia esperienza di leader di governo ho fatto di tutto perché il Pd semttesse di essere il partito delle tasse. Con idee come quella della tassa di successione "non combatti la destra, ma le regali voti. Facendo queste proposte Letta fa vincere la Meloni: non la contrasta, la blinda".

 

 

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