Dischi rotti

Enrico Letta, Fratoianni e Bonelli: "L'alleanza? Siamo in emergenza democratica"

Hanno parlato di “emergenza democratica” Enrico Letta, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli: la possibilità che il centrodestra vinca le elezioni e che Giorgia Meloni salga a Palazzo Chigi terrorizza il centrosinistra, con il Pd che continua ad accumulare alleanze nel tentativo di opporre resistenza. “Abbiamo centrato questo accordo sulla questione dell’emergenza democratica - hanno dichiarato - vogliamo evitare che l’Italia abbia per la prima volta un governo di destra-destra”.

 "Le cose che ci hanno diviso negli scorsi mesi - ha spiegato Enrico in conferenza stampa - sono tante ma oggi noi non stiamo presentando un accordo di governo, non sarebbe serio se io oggi parlassi di accordo di governo". Letta ha poi concluso: "Questa intesa è legata a un'emergenza legata al fatto che la torsione in senso maggioritario prodotta dalla legge elettorale, la peggiore di sempre, può portare, in caso di nostra divisione, una destra unita ad avere una maggioranza dei due terzi del parlamento senza avere nemmeno la maggioranza assoluta dei consensi". Insomma: "Non è un accordo per governare". Ma solo un'ammucchiata contro "le destre"...

E quindi dopo il patto con Azione, Letta ha portato a casa anche quello con Sinistra Italiana e i Verdi: ora resta da aggiungere alla cosiddetta “ammucchiata” soltanto Impegno Civico di Luigi Di Maio e Bruno Tabacci. Resta fuori solo il Movimento 5 Stelle, che da solo sta praticamente andando incontro a una morte certa. “Questa legge elettorale obbliga a fare accordi - ha spiegato Letta - la solitudine è penalizzata. Altrimenti non si vince”. Ovviamente quello con Si e Verdi non è un patto su un programma di governo: “Noi abbiamo dichiarato che i nostri partiti si presentano con programmi reciprocamente autonomi - le parole di Fratoianni - abbiamo indicato alcune priorità, la difesa della Costituzione e la volontà di batterci nei collegi uninominali contro la destra”. 

“Le differenze non devono diventare un ostacolo alla convergenza - ha aggiunto il leader di Si - oggi comincia una nuova fase, oggi noi siamo un campagna elettorale per raccontare un altro Paese, non arrendersi e impedire alla destra peggiore di avere la meglio”. Questo accordo non rischia però di creare un conflitto con Calenda? Letta è convinto di no, o almeno lo spera: “Si tratta di accordi separati ma compatibili: un patto elettorale e un accordo elettorale oggi. Il senso di responsabilità prevalga sulle altre considerazioni nei prossimi giorni di campagna elettorale”.