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Travaglio, "telefono bollente": Dagospia, la mossa disperata per salvare Conte

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Sfilandosi dall’alleanza con il Pd, Carlo Calenda ha creato non pochi problemi ai dem. Il leader di Azione si appresta a fare un accordo con Matteo Renzi per dar vita al cosiddetto terzo polo, mentre Enrico Letta deve elaborare una nuova strategia per evitare un fallimento di proporzioni storiche alle elezioni del 25 settembre. Chissà che il segretario del Pd non decida alla fine di imbarcare Giuseppe Conte, anche se al momento non sembra essere così disperato dal farlo.

 

 

“Dicono che il telefono di Marco Travaglio stia ribollendo - è il retroscena svelato da Dagospia - il direttore del Fatto, come un diligente operatore di call center, avrebbe avuto più d’una chiacchierata con i leaderismi della sinistra Pd (Boccia, Provenzano, Orlando), quelli più affranti per la separazione tra Pd e M5s, per convincerli a fare pressioni su Enrico Letta per ricucire lo strappo con Conte. Rinnovare l’alleanza - sottolinea Dagospia - ora che Renzi e Calenda si sono apparecchiati il centro-tavola, aiuterebbe a rimpolpare i voti del centrosinistra ma soprattutto servirebbe a mascherare la possibile mazzata elettorale del M5s”.

 

 

Effettivamente i grillini, stando agli ultimi sondaggi, rischiano di scivolare addirittura sotto il 10%. Il Pd sta un po’ meglio, dato che può contendere il titolo di primo partito a Fratelli d’Italia, ma il problema di Letta è un altro: la sua coalizione è lontanissima da quella del centrodestra. “Quanti voti pensa di portare a casa Peppiniello Appulo? Infilarsi sotto il cappellone del ‘campetto largo’ - chiosa Dagospia - aiuterebbe a rendere meno dolorosa un’eventuale scoppola…”.

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