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Gianfranco Micciché sbotta: "A Roma non ci resto manco morto", cosa accadrà

mercoledì 19 ottobre 2022

2' di lettura

Ancora tensioni in Forza Italia. Gianfranco Miccichè che qualche giorno fa aveva proposto l'appoggio esterno al governo Meloni, sgancia un'altra bomba e annuncia di voler restare in Sicilia. "Resto a Palermo. Con Schifani fino alla morte. Non sarà guerra come con Musumeci", ha affermato in un’intervista al sito online ilSicilia.it, il numero uno di Forza Italia nell’isola, "A Roma - sottolinea il commissario degli azzurri - non ci vado manco morto!". Le strade, spiega Miccichè, sono due: fare niente o fare qualcosa. Fare qualcosa appunto. Ma cosa? La prima possibilità è ritornare a presiedere Sala d’Ercole. La seconda alternativa è entrare a pieno titolo nel Governo di Renato Schifani, magari come assessore alla Sanità.

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"Con Renato Schifani fino alla morte, rispetto a lui non esistono alternative. Poi siamo dello stesso partito", puntualizza il forzista che promette eterna lealtà e pace al neo presidente della Regione: "Ai miei, ho pregato di comunicare il verbo della serenità. Avevo fatto lo stesso cinque anni fa, quando fu eletto Musumeci, perché se votiamo un presidente è giusto portarlo avanti. Con Musumeci però è andata diversamente. Con lui la guerra è finita solo quando ha deciso di andarsene".

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Per Miccichè è "sicuro ed è giusto" che l’ex presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, diventi Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Mezzogiorno, tuttavia, rispondendo alla domanda su un possibile ruolo da "collante" fra Roma e Sicilia Miccichè dichiara: "Aiutare la Sicilia? Chiedete a lui". Per quanto riguarda la Regione, nessuna tensione e nessun malumore devono creare frizioni nel centrodestra siciliano, ed in merito al toto-assessori, "ci saranno delle regole da rispettare", aggiunge Miccichè.

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