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Forza Italia, il "pizzino" a Berlusconi: "Commissariare il partito"

martedì 29 novembre 2022

2' di lettura

La situazione in Sicilia è esplosa. Forza Italia è spaccata in due ed è pronto un "pizzino" da recapitare direttamente al presidente Silvio Berlusconi. Un messaggio, rivela Il Corriere della Sera in un retroscena, che invita il Cavaliere a "commissariare il partito" nell'isola ed è firmato da Renato Schifani, o forse Stefano Pellegrino, il capogruppo di quel pezzo di partito che mette sotto accusa Gianfranco Miccichè, coordinatore di Fi in Sicilia.

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Una situazione che era difficilmente immaginabile dopo il voto del 25 settembre quando è stato eletto governatore l'ex presidente del Senato Schifani. Invece tra i vincitori è scoppiata la guerra. "Aveva brindato a casa di Miccichè lo stesso giorno dell'incoronazione il successore di Nello Musumeci. Ma la prima richiesta avanzata dal pupillo di Berlusconi di restare in sella da presidente dell'Assemblea o da assessore alla Sanità trovò il gelo di Schifani, convinto che l'ex condottiero dei trionfi azzurri avrebbe fatto le valigie, data la contemporanea elezione al Senato", scrive il Corriere.

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Ma Miccichè ha detto subito chiaramente: "No, a Roma non ci vado". Quindi si innesta "una girandola di nomi dove non c'è mai spazio per Miccichè. Impossibile per lui piazzare uno dei suoi in posti chiave. Con soddisfazione dell'acerrimo avversario, Musumeci". Quindi a novembre una domenica a casa dello stesso Schifani si offre un "pacchetto" al "caro Gianfranco": "la vice presidenza dell'Assemblea a un fedelissimo, la promozione della dirigente dell'Azienda sanitaria di Palermo a direttore della Sanità nell'isola, la condivisione di intestarsi l'assessore alla Sanità (ma con nome già pronto), Giovanna Volo". Il tutto in cambio di "un biglietto di sola andata per il Senato" e "macchine e ufficio a Palazzo dei Normanni, come spetta agli ex presidenti". Infine la stretta di mano. Finita qui? No. Perché dopo due giorni "rimbomba il no di Miccichè. Con la costituzione di un gruppo Forza Italia che costringe Schifani e altri 8 eletti a darsi un altro nome, 'Forza Italia per l'Ars'. Ora dovrà intervenire Berlusconi.

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