Mariastella Gelmini
I signori (si fa per dire) della politica italiana ormai cambiano più spesso partito che mutande, e la cosa un po' ci inquieta. Letizia (o Mestizia, come la chiama Dagospia) Moratti dopo anni e anni di onorata militanza nel settore Berlusconiano, durante i quali è stata brava presidente della Rai, pareggiandone miracolosamente i conti, due volte ministro con bravura, infine vicepresidente della Regione Lombardia, si è ora accucciata nella calda opposizione ad Attilio Fontana, di cui è stata braccio destro. Un curriculum da capogiro con un finale comico, visto che rischia di accoppiarsi addirittura con Majorino (in questo caso nomen non est omen).
C'è una terza fanciulla fuggiasca da Villa San Martino, si tratta di Mariarosaria Rossi, famosa perché dotata di due seni al fulmicotone. Poi si dice che la politica italiana non cambia mai: non è vero, visto che i politici cambiano casacca per capriccio, non credo per convenienza dato che chi fugge non ottiene mai successo. Lo dimostra la storia che è molto simile alla barzelletta. Fra tutte le signore voltagabbana che ho citato quella che mi ha sorpreso maggiormente, essendo bresciana, cioè di testa dura, è la Gelmini; si è rammollita al punto da salutare Berlusconi come se fosse un pirla qualunque, mentre è l'uomo che l'ha lanciata e addirittura promossa ministro elevandola a una certa popolarità. Io fossi in lei mi vergognerei come un evasore fiscale. Oddio, da anni, ho capito che il sentimento più diffuso tra gli umani è l'ingratitudine. Sono ingrati i figli, che li copri di ogni bene anche materiale e non ti dicono neanche grazie, figuriamoci i parlamentari e generi affini. Quindi per i casi assurdi che ho citato non mi straccerò le vesti e invito Silvio a fare altrettanto. Le donne sono in genere più brave degli uomini in tutte le attività, persino professionali, perché si impegnano molto, se poi si tratta di farti le corna (si fa per dire) sono imbattibili. Non te le annunciano mai, te le piazzano in testa quando meno te l'aspetti.