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Ong, il Cdm che cambia tutto: multe, sanzioni e sequestri

mercoledì 28 dicembre 2022

3' di lettura

Per le Ong si annunciano tempi duri. Il governo vara in Consiglio dei Ministri un decreto che va a dare una stretta sul fronte immigrazione e in particolar modo sul fronte delle navi umanitarie che affollano il Mediterraneo con l'obiettivo dichiarato di approdare in un porto italiano per far sbarcare centinaia di migranti. Secondo le nuove regole preparate dall'esecutivo, "il transito e la sosta in territorio nazionale sono comunque garantiti ai soli fini di assicurare il soccorso e l’assistenza a terra delle persone prese a bordo a tutela della loro incolumità". Inoltre le operazioni di soccorso devono essere "immediatamente comunicate al centro di coordinamento competente per il soccorso marittimo nella cui area di responsabilità si svolge l’evento e allo Stato di bandiera ed effettuate nel rispetto delle indicazioni delle predette autorità".

Poi l'esecutivo ha stilato una serie di requisiti che devono possedere le navi che svolgono attività di salvataggio in mare: i natanti devono "avere i requisiti di idoneità tecnico-nautica alla sicurezza della navigazione nelle acque territoriali; aver avviato tempestivamente iniziative volte ad acquisire le intenzioni di richiedere la protezione internazionale; aver richiesto all’Autorità SAR competente, nell’immediatezza dell’evento, l’assegnazione del porto di sbarco; il porto di sbarco individuato dalle competenti autorità è raggiunto senza ritardo per il completamento dell’intervento di soccorso; devono fornire alle autorità per la ricerca e il soccorso in mare italiane, ovvero, nel caso di assegnazione del porto di sbarco, alle autorità di pubblica sicurezza, le informazioni richieste ai fini dell’acquisizione di elementi relativi alla ricostruzione dettagliata delle fasi dell’operazione di soccorso effettuata; le modalità di ricerca e soccorso in mare da parte della nave non devono aggravare situazioni di pericolo a bordo né impedire di raggiungere tempestivamente il porto di sbarco.

Poi come riporta il Corriere, nel caso di operazioni di soccorso plurime, le operazioni successive alla prima devono essere effettuate in conformità agli obblighi di notifica e non devono compromettere l’obbligo di raggiungimento, senza ritardo, del porto di sbarco. Pesantissime anche le sanzioni previste per chi non rispetta le nuove regole: "Si applica al comandante della nave la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 10.000 a euro 50.000. La responsabilità solidale si estende all’armatore e al proprietario della nave". Alla contestazione "della violazione consegue l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo per due mesi della nave utilizzata per commettere la violazione. L’organo accertatore, che applica la sanzione del fermo amministrativo, nomina custode l’armatore o, in sua assenza, il comandante o altro soggetto obbligato in solido, che fa cessare la navigazione e provvede alla custodia della nave a proprie spese".

Multe e sanzioni anche per il comandante della nave che non rispetta la nuova normativa: "Se non fornisce le informazioni richieste dalla competente autorità nazionale per la ricerca e il soccorso in mare o non si uniforma alle indicazioni della medesima autorità si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 2.000 a euro 10.000. Alla violazione consegue l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria del fermo amministrativo per venti giorni della nave utilizzata per commettere la violazione".

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