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Susanna Camusso si lamenta di se stessa: lo sfogo contro la Cgil

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Hoara Borselli
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Ecco lo sfogo che Susanna Camusso ha consegnato a La Stampa: «Il mio sindacato al suo interno è maschilista. La Cgil è maschilista come lo è qualsiasi luogo di massa, dove puoi cercare di usare alcuni anticorpi, ma rimane comunque uno specchio della società».

E aggiunge: «La Meloni ha sfondato il tetto di cristallo ma ora tiene le donne incollate al pavimento». Ora il fatto che la Cgil sia un luogo assolutamente maschilista è indiscutibile. La Camusso ha ragione. Come del resto lo sono tutti i partiti di sinistra, che da anni assegnano ai maschile leve del comando. Però che sia proprio lei a dirlo è molto curioso. La Camusso è l’unica leader, dai tempi della nascita della Repubblica, che riesce a conquistare un ruolo di guida in una organizzazione di sinistra. Ottiene la guida della Cgil, cioè il ruolo che è stato di Di Vittorio, di Lama di Trentin. Dei mostri sacri del movimento operaio. Gli uomini che hanno guidato la sinistra all’assalto della Dc e del capitalismo. Hanno guidato scioperi, proteste e stagioni rosse come quella dell’autunno caldo. E qualche anno dopo aver lasciato l’incarico, la Camusso si accorge che la sinistra non lascia spazio alle donne, e se ne lamenta? È assurdo, sembra uno scherzo.

Oltretutto la Camusso se la prende con la Meloni - cioè con la prima donna che davvero ha sfondato il tetto invisibile del potere e si è insediata alla guida del paese - accusandola di avere ottenuto una conquista solo per sé e di avere lasciato le altre donne sul pavimento. Ma scusa, Camusso, di chi stai parlando? Di Giorgia Meloni o di te stessa? Meloni governa da 100 giorni, e non sappiamo se riuscirà a cambiare il rapporto tra uomini e donne nelle stanze del potere. Possiamo comunque sperare che ci riesca. Non ha molto senso emettere sentenze preventive. Al momento sul pavimento non c’è nessuno. E forse sarebbe logico che noi donne facessimo il tifo per lei. Dico noi donne: senza distinguere tra destra e sinistra.
Perché la Meloni ci ha aperto una porta che era chiusa da sempre.

Ma tu? Tu, Camusso, che hai guidato la Cgil per nove anni cosa hai combinato a favore delle donne? Le hai aiutate a crescere? Hai conquistato per loro degli spazi? Le hai promosse? Potevi fare sfracelli, potevi cambiare l’anima della sinistra da quella posizione. E invece? Beh, non sono io a dare la risposta, sei tu. Ci annunci, candida candida, che l’organizzazione che hai guidato e che hai plasmato, è un posto dove comandano solo i maschi. Bel lavoro! Per fortuna la Cgil oggi conta molto poco nella società italiana. Non è più la Cgil degli anni ruggenti. E se le donne vogliono sperare di avanzare e di contare, e di ottenere potere, non è certo la Camusso la loro bussola. Resta solo da sperare in Giorgia Meloni.

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