Parola al direttore

Sallusti smaschera i picchiatori di sinistra: "Al primo cazzotto che prendono..."

Alessandro Sallusti

Oggi manifestazione a Firenze delle sinistre contro la violenza politica, ma solo contro quella che non piace a loro. Quindi è una manifestazione di antiviolenza selettiva, nel senso che esclude dalla protesta, per esempio, gli otto studenti di sinistra per i quali la procura di Bologna ha chiesto ieri il rinvio a giudizio per aver menato e minacciato di morte ragazzi di destra. L’antiviolenza selettiva è doppiamente violenza, aggiunge infatti al danno fisico quello della doppia morale, nel senso che la gravità del picchiare è misurata e condannata solo in base al credo politico di chi le dà e di chi le riceve. 

È una vecchia storia che affonda le radici in quel “uccidere un fascista non è reato” famoso slogan dei compagni durante i conflitti politici di piazza degli anni Settanta. In realtà la recente scazzottata tra studenti di destra e sinistra fuori da un liceo di Firenze – sulla cui dinamica ancora non c’è una verità oggettiva – è diventata un pretesto delle sinistre per tenere alta la tensione sociale senza la quale sparirebbero: dalla notte dei tempi, ragazzi di destra e di sinistra purtroppo se le sono date anche con un certo gusto. Detto che è documentato che la maggior parte degli episodi di violenza politica ha matrice di sinistra, e detto che le mani sarebbe sempre meglio tenerle in tasca, detto questo la vicenda di Firenze ripropone, fuori di retorica e ipocrisia, un noto schema: i ragazzi di destra accettano il risultato del match qualsiasi esso sia: a volte le dai e a volte le prendi. 

 

Il tuo browser non supporta il tag iframe

Quelli di sinistra invece pretendono di darle di santa ragione, ma al primo cazzotto che prendono frignano come verginelle aggredite da un bruto e corrono dalla mamma – i giornali e i partiti di riferimento – a fare le vittime e a chiedere protezione dai cattivi. Ciò non capita solo tra liceali, è un tratto distintivo delle sinistre in tutte le loro declinazioni, ho esperienza in merito salendo spesso sul ring mediatico della politica: loro su dite possono scrivere e dire di tutto, anche le peggio cose e i peggio insulti personali ma se tu osi anche solo dire che sono spettinati ecco che parte il vittimismo e spesso la querela. Insomma la sinistra – studenti o giornalisti opinionisti non cambia – pretende di fare a botte a patto che tu abbia le mani legate dietro la schiena, devi incassare tacendo e tacendo sottometterti. Grazie, ma – detto da un non violento - anche no.