Giuseppe Valditara
Il pugno di ferro del Ministero dell’Istruzione e del Merito verso i violenti sembra dare i primi risultati. I dati relativi alle aggressioni nelle scuole infatti parlano chiaro ed evidenziano un trend in netta discesa nei primi quattro mesi del nuovo anno scolastico. Negli ultimi anni le aggressioni a docenti e personale si erano fatte sempre più frequenti, raggiungendo la cifra record di 71 a cavallo tra il 2023 e il 2024. Inutile dire come, nella maggior parte dei casi, le vittime siano proprio i professori a contatto con gli alunni. Ma non solo: anche il personale della scuola è rimasto più volte vittima dei violenti, così come è aumentato il numero di aggressioni verso i presidi, specie da parte dei genitori degli studenti. Dal 2023 il Ministero ha deciso di avviare un monitoraggio puntuale per tenere traccia degli episodi di violenza all’interno degli istituti di ogni genere e grado.
Il primo periodo di rilevazioni, basato sull’anno scolastico 22/23, aveva portato alla luce 36 aggressioni. Un numero raddoppiato - con casi eclatanti che hanno riempito le pagine di tutti i quotidiani - nel corso dei due anni successivi. Raggiunta la soglia delle 71 aggressioni, il governo è intervenuto con forza. Già nell’anno scolastico successivo, quello 24/25, si è riscontrata una contrazione, scendendo fino a quota 51 casi registrati. Ma la svolta vera sembra essere quella in corso quest’anno. Basta fare il raffronto tra i dati relativi ai primi quattro mesi degli ultimi tre anni per capire che la stretta imposta dal Ministero sta sortendo gli effetti sperati.
Ad oggi sono “solo” (comunque troppi, sia chiaro, ndr) quattro le aggressioni certificate dall’inizio dell’anno scolastico. Di queste, tre si sono verificate presso istituzioni scolastiche del primo ciclo e una è avvenuta presso istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado. In ogni agguato registrato è coinvolto almeno un parente degli alunni, con un caso in cui è anche lo stesso studente ad aver preso parte all’aggressione. Nello stesso periodo del 24/25 furono 21 le aggressioni, mentre le 23/24 gli episodi furono 19. Quasi 5 volte il dato odierno. L’anno scorso, considerando tutto il periodo scolastico, la maggior parte delle violenze è stato compiuto da studenti (25 contro le 22 dei genitori); un dato in controtendenza con quello del 23/24, quando furono i familiari degli alunni ad accanirsi maggiormente su professori e dirigenti scolastici (35 contro 31). «Anche se occorre attendere il consolidamento di questa linea di tendenza, si tratta certamente di dati molto importanti per la grande rilevanza del calo delle aggressioni», ha scritto il ministro Giuseppe Valditara in una nota. «Un ruolo significativo- ha proseguito il titolare dell’Istruzione - lo ha giocato l’introduzione di sanzioni più severe nei confronti di chi usa violenza contro il personale scolastico e nessuna tolleranza verso ogni forma di aggressione nei loro confronti. Stiamo restituendo autorevolezza ai docenti e rimettendo al centro la cultura del rispetto». Poi l’affondo del ministro che spiega la linea dura del governo: «Deve essere chiaro che chi aggredisce un docente aggredisce anche lo Stato».