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Berlusconi, la scelta di Marta Fascina: da 23 giorni...

 Silvio Berlusconi e Marta Fascina

Alessandro Dell'Orto
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Ventitré giorni sempre lì, a fianco dell’uomo che ama. Ventitré giorni di paure, ansie, speranze. Lacrime. Ventitré giorni in una stanza di ospedale - pur lussuosa che sia, ma sempre una stanza di ospedale - tra flebo e mascherine, camici bianchi e diagnosi, senza mai concedersi un momento di svago, distrarsi, rifiatare.

Marta Fascina ha 33 anni ed è la “moglie” di Silvio Berlusconi, ma anche il suo angelo custode. Ha scelto di stargli accanto all’Ospedale San Raffaele di Milano nel momento più duro e difficile - l’ex premier è stato 12 giorni in terapia intensiva e ora è in un reparto di degenza ordinaria - per condividere ogni singolo istante, ed è con lui dallo scorso 5 aprile, giorno in cui il Cavaliere è stato ricoverato per un’infezione polmonare, complicazione di una leucemia mielomonocitica cronica (ieri l’incoraggiante bollettino: “Nel corso degli ultimi quattro giorni le risposte alle terapie hanno reso possibile il raggiungimento di un quadro clinico stabile, caratterizzato da una ottimale e convincente ripresa delle funzionalità d’organo”).

 

 

GIORNO E NOTTE - Marta è lì, sempre presente, giorno e notte, e non è mai stata vista lasciare l’ospedale o rientrare, a nessuna ora (il padre Orazio va a trovarla quotidianamente e lunedì è stata da lei la madre Angela Della Morte). Vive al San Raffaele, dove Berlusconi ha una suite privata di 300 metri quadrati al sesto piano, nei ritagli di tempo lavora da lì e - lei è deputata alla Camera per Forza Italia dal 2018- fa politica a distanza pur di stare accanto al marito. Oltre a gestire l’aspetto pubblico e privato dell’ex premier: notizie, telefonate, contatti, visite.

Alla faccia delle cattiverie e delle invidie che sopporta da tempo, alla faccia dei bla bla bla sui 54 anni di differenza, sulla coppia per interesse economico e sul suo ruolo sempre più influente nelle strategie di Forza Italia, Marta sta dimostrando con i fatti, invece, cosa significhi amare davvero qualcuno, con coraggio e sacrificio.

E l’età non conta, come non contano gli anni di matrimonio alle spalle: quanto c’è intesa e sintonia, si vive gli uni per gli altri e basta fare un giro in ospedale per accorgersi di quante moglie accudiscono devotamente i mariti e quanti mariti assistono amorevolmente le mogli.

 

 

Già la devozione. «Marta è una donna devota che non ha lasciato Silvio solo un attimo», ha spiegato l’altro giorno Fedele Confalonieri, amico storico e fidato del Cavaliere, descrivendo in poche ma efficaci parole il legame che unisce ufficialmente la coppia dal 2020, anno in cui i due furono fotografati per la prima volta in un resort in Svizzera, circostanza che obbligò Forza Italia a rendere ufficiale il rapporto attraverso una nota stampa. La Fascina, pochi anni prima, si era trasferita a Milano (è nata a Melito Porto Salvo, provincia di Reggio Calabria, ma è cresciuta a Napoli e ha studiato a Roma) per gestire le relazioni pubbliche dell’ufficio stampa del Milan e - attraverso Adriano Galliani - aveva conosciuto l’ex premier, che si stava separando da Francesca Pascale.

IL MATRIMONIO - Da quel momento Marta e Silvio non si sono più lasciati, vivono e lavorano insieme e il 19 marzo 2022 si sono sposati a Villa Gernetto di Lesmo, in Brianza, in un matrimonio simbolico (né unione religiosa né civile, solo la celebrazione «di un rapporto di amore, di stima e di rispetto», come ha spiegato lui). Una cerimonia con pochi invitati, tra cui Vittorio Sgarbi. Che ha raccontato: «La cosa più emozionante è stato il discorso finale. È stato un discorso d’amore in cui quello che è sembrato un matrimonio teatrale si è dimostrato essere più autentico di un rito religioso o amministrativo. Silvio è diventato sposo e celebrante. Davanti a tutti ha detto: “Questa è la mia sposa, questa è donna che amo, è una fortuna insperata avere lei al mio fianco”». 

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