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Darmanin, Sallusti: insulta Meloni perché la teme. Come risponderà il premier

di Alessandro Sallusti venerdì 5 maggio 2023

2' di lettura

La domanda viene spontanea: ma perché un alleato deve tirarti un ceffone a freddo anche se tu non hai fatto nulla per meritarlo? Eppure ieri un a noi sconosciuto ministro francese, tale Gérald Darmanin, se ne uscito dicendo che «la premier Meloni è incapace di risolvere i problemi migratori dell’Italia». Il primo pensiero è “ma questo è scemo?”, il secondo “ma questo che ne sa?”, detto che i francesi non è che con gli immigrati ci vanno a nozze.

Una cosa è certa: una uscita di questo genere non è casuale e neppure riguarda gli immigrati bensì quella inaspettata cosa che è il governo Meloni. Già, Macron è terrorizzato che il vento italiano possa superare i confini e soffiare in giro per l’Europa, magari a partire proprio dalla Francia. È un vento che fa paura perché se si dimostra che può esistere una destra di governo seria, responsabile, europeista ed atlantista, be’ allora si riaprono i giochi perle prossime Elezioni Europee – maggio 2024 – dati per chiusi da chi oggi dirige l’orchestra, cioè il centro sinistra europeo tanto caro proprio a Macron.

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Ma c’è di più: fuori confine i nostri soci si erano abituati a non considerare l’Italia come interlocutore importante, non solo per un pregiudizio culturale, ma perché circa ogni anno e mezzo si trovavano al tavolo un nostro primo ministro diverso, e ora che questo prendeva le misura e instaurava qualche straccio di rapporto o alleanza ecco che era venuto il momento di passare la mano al successore. Per questo Francia e Germania, al di là dei pesi, hanno potuto negli ultimi anni scorrazzare in lungo e in largo a loro piacimento.

Ma ora vuoi vedere che questa Giorgia Meloni non è una meteora, che il rischio è di ritrovarsela tra i piedi per i prossimi cinque, ma forse dieci anni, stante lo stato confusionale perpetuo delle opposizioni? E vuoi vedere che la premier non è quella sprovveduta che loro pensavano?

Insomma, quando tu insulti una persona – e ieri la Francia ha insultato la Meloni – di solito è perché la temi, viceversa non ti viene in mente neppure di citarla. Insomma, quella di Darmanin è stata una provocazione studiata per screditare da una parte e sperare dall’altra in una reazione scomposta per poter dire: avete visto che questi sono i soliti italiani che non sanno stare a tavola? Ma quello che i francesi non sanno è che la donna ne sa di politica più di loro: a brigante brigante e mezzo sì, ma solo a tempo debito.

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