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Schlein, "estate militante"? Ecco il piano, imbarazzo-Pd

Francesco Storace

L’estate militante del Pd comincia con la buca che Giuseppe Conte rifila ad Elly Schlein dalle parti di Campobasso? Neanche il tempo per potersi abbronzare assieme, i due dovrebbero prendere un caffè assieme e poi ciascuno per il suo comizio per le regionali: eppure dovrebbero sostenere lo stesso candidato a governatore. O forse fanno sapere il giorno prima che il palco non sarà comune, e poi oggi sarà l’opposto, giusto per fare notizia. L’importante è rassicurare la Schlein dell’assenza di Beppe Grillo da quelle parti. Dovrà faticare Elly per convincere i suoi compagni a mobilitarsi. Delusi dagli “occhi di tigre” modello Letta, ora non è che abbiano tutta questa voglia di trascurare le ferie per i capricci della Schlein. Non ci sono più i partiti di una volta e nemmeno i comunisti del tempo. I sacrifici si fanno solo se ne vale la pena. Non basta intonare “luglio, col bene che ti voglio” al posto di Bandiera rossa.

 


IL CALENDARIO
Certamente – stando ai sette punti approvati dalla direzione del Pd di lunedì – meta delle vacanze militanti non sarà Lampedusa. Nel “programma” di iniziative sciorinato dalla Schlein per i mesi estivi non c’è neppure una riga sull’immigrazione, che ormai è un tema utile solo quando conviene. Da quelle parti meglio farsi vedere col costume mimetico per non farsi troppo riconoscere. Così come non ci saranno tappe a Kiev, nel documento approvato neppure una riga sulla guerra, sennò gli scoppia in casa e col caldo che fa è pure sconveniente. Del resto, il silenzio sull’Ucraina – o meglio su eventuali iniziative politiche sul conflitto – fa capire perché la Schlein è andata consapevolmente sabato scorso dai Cinque stelle. Ci sta che non sapesse del finimondo di Grillo; ci sta che non sapesse di quel che avrebbe concionato Moni Ovadia; ma la piattaforma della manifestazione pentastellata la conoscevano bene al Nazareno.

Il secondo punto della piattaforma della manifestazione convocata da Conte era “no all’invio di armi all’Ucraina”. Eppure il Pd ha sempre votato a favore, dal governo Draghi ad oggi, segretari Letta e Schlein. Anche nella manifestazione grillina c’era assenza totale dalla piattaforma di un punto sull’immigrazione. Del resto è stato Conte a votare i decreti Salvini, contro i quali il Pd si schierò. E come farebbero a stare assieme se non a prezzo di capriole? Nell’estate “militante” Schlein dovrà dotarsi di abbondante crema solare, perché rischia di bruciarsi col suo partito. Che «mobilita» su «Pnrr, autonomia differenziata, cura della comunità, diritto alla casa, lavoro, nuovo piano industriale, emergenza climatica». Tutto e niente. Fortunata Monica Cirinnà che almeno potrà “mobilitarsi” a Capalbio. In realtà, Elly Schlein, prima di convincere i suoi all’«estate militante», deve decidersi a scegliere tra le linee divergenti di Pd e Cinque stelle.

 

 

SCELTE RINNEGATE
Non solo su Ucraina e immigrazione, tanto per restare sul leggero. Nei giorni scorsi, in un riassunto delle puntate precedenti il senatore Davide Faraone di Italia viva ha messo in chiaro diversi elementi di contrasto tra i due partiti. I grillini sono schierati – sempre dalla piattaforma scodellata dal corteo romano – a difesa dei principi previsti dal decreto dignità approvato dal Governo Conte 1, di cui facevano parte Lega e M5S. Il Pd votò contro in Parlamento, segretario Zingaretti. Così come sul reddito di cittadinanza, voluto sempre da quel governo Conte. Anche in quell’occasione il Pd si schierò contro, e con parole di fuoco.

Nell’estate militante avrà spazio il dibattito sull’abolizione del reato di abuso d’ufficio? E come fa, povera Elly. Lei dice che non deve passare, i suoi sindaci pretendono invece l’abrogazione. I grillini, dal canto loro, fucilerebbero il ministro Nordio. A complicare i mesi che dovrebbero vedere i compagni al sole con le famiglie, persino il sostegno pentastellato alle tesi avanzate dagli ambientalisti di “Ultima generazione”. Alla manifestazione M5s, Conte ha voluto persino l’intervento dal palco di un loro rappresentante. Ma sono gli stessi presi a pedate dal sindaco Pd, Nardella, quando hanno imbrattato Palazzo Vecchio a Firenze. Ultima perla scovata da Faraone, l’appoggio dei grillini pure ai cosiddetti esodati del super bonus 110% contro la revisione proposta per primo dal Governo Draghi e sostenuta dal Pd, segretario Enrico Letta. In sostanza, la Schlein ha “salutato” una manifestazione contro il partito che dirige. E ora fa l’estate militante. Dovrà chiarirsi un po’ le idee. Altrimenti sul canotto resterà sola. Senza nemmeno Carlo Calenda che le ha già mandato a dire che se insiste con Conte e soci lui non ci sarà. Neanche un campo largo estivo, povera donna...