CATEGORIE

Ignazio La Russa: "La dichiarazione in difesa di mio figlio? Non la rifarei"

mercoledì 26 luglio 2023

2' di lettura

Parole che pesano, quelle di Ignazio La Russa: "Quella dichiarazione in difesa di mio figlio? Non la rifarei". Così il presidente del Senato alla Cerimonia del Ventaglio, occasione in cui è tornato sulla vicenda che sta coinvolgendo il figlio Leonardo Apache, accusato di violenza sessuale. La dichiarazione che La Russa non rifarebbe è quella rilasciata a caldo, quando disse di averlo "interrogato" e di essere certo dell'innocenza del figlio.

Quella dichiarazione sollevò un polverone politico, con la sinistra che, distorcendo il messaggio, sosteneva di fatto che si trattava di un'accusa contro la ragazza che aveva denunciato la vicenda, sminuita e intimidita. E insomma, il fatto che ora La Russa rettifichi quelle parole toglie alle opposizioni ogni alibi. 

"Nella mia nota - ha aggiunto alla Cerimonia del Ventaglio - mi riferivo alla scelta del difensore, la ragazza non c'entrava nulla. Non rifarei quella dichiarazioni perché non sono stato bravo a far capire che non volevo attaccare la ragazza. Non ho mai inteso attaccare la ragazza. Se si fosse letto con attenzione quello che ho scritto, il mio riferimento non era alla ragazza ma alla scelta del suo difensore di aspettare 40 giorni per presentare la denuncia, cosa che ha reso impossibile l’esame dei video. Ho anche parlato con Giorgia (Meloni, ndr). Ma credo che se Elly Schlein avesse letto con attenzione quello che ho scritto, avrebbe capito che il mio riferimento era sulla scelta del difensore, e non della ragazza. Capisco che forse non l’ho detto in maniera chiara", ha rimarcato La Russa. Giorgia Meloni, qualche giorno dopo le dichiarazioni del presidente del Senato, disse che, pur capendo il dolore di un padre, non sarebbe intervenuta a quel modo.

Nel corso della Cerimonia del Ventaglio, La Russa si è speso poi in una battuta sulla mozione di sfiducia contro Daniela Santanchè respinta pochi minuti prima. "Non posso che richiamarmi a un dato fattuale: al voto del Senato. C'è stato un responso democratico. Un segnale di libertà, democrazia e di civiltà", ha rimarcato. "Non ricordo mozioni di sfiducia per fatti precedenti all’incarico ministeriale. Nessun parlamentare può accoppiare un dato di iter processuale al momento in cui si debba dimettere. Si tratta di valutazioni di opportunità", ha concluso Ignazio La Russa.

caso-albania Albania, Fdi inchioda Schlein: "Che batosta segretaria!"

gioco sporco Giuseppe Cruciani contro Schlein e Boldrini: "Cosa fanno"

A Kiev Kiev, Scalfarotto contro Meloni: "Io l'unico presente"

tag

Albania, Fdi inchioda Schlein: "Che batosta segretaria!"

Giuseppe Cruciani contro Schlein e Boldrini: "Cosa fanno"

Kiev, Scalfarotto contro Meloni: "Io l'unico presente"

Volenterosi a Kiev. Mosca gela Macron. Trump: "Pronti a tregua da lunedì"

Conte si attacca al Papa per attaccare Trump

Ormai siamo alla disperazione. Giuseppe Conte si attacca al Papa per portare qualche decimale nei sondaggi al M5s ma a s...

Kiev, Scalfarotto contro Meloni: "Io l'unico presente"

"Giorgia Meloni è a Roma e dunque oggi, con tutti i principali leader europei presenti a Kyiv a significare ...

Sondaggio referendum, incubo-quorum: la sinistra trema

A poco meno di un mese dai cinque referendum dell'8 e 9 giugno, il sondaggio di Ipsos di Nando Pagnoncelli pone la q...

Fdi colpisce e affonda l'M5s: "Vertigini? Le fate venire voi"

I Cinque Stelle non conoscono più confini. Adesso infangano la destra attaccando Arianna Meloni. La nota velenosi...