ossessione

Latina compie cent'anni? E la sinistra grida al fascismo

Alberto Busacca

Basta nominare Latina e la sinistra inizia subito ad agitarsi. Perché, insomma, quella è una delle città fondate da Mussolini ed è difficile parlarne senza parlare in qualche modo anche del fascismo. Se poi a occuparsi di Latina è qualche esponente del centrodestra, magari perfino nato lì, allora partono subito le accuse di revisionismo e nostalgismo. Forse l’unico caso al mondo di “cancel culture” contro un’intera provincia... La questione, in pratica, è che si stanno avvicinando i cento anni di Latina. Non è una cosa che succede domani, intendiamoci, perché l’inaugurazione è datata 1932. Comunque, con il dovuto anticipo di nove anni, in Parlamento è arrivata una proposta di legge, presentata in Senato dai partiti della maggioranza, nelle persone di Nicola Calandrini (Fratelli d’Italia), Claudio Fazzone (Forza Italia) e Andrea Paganella (Lega). Il titolo, in linguaggio burocratico, è questo: “Disposizioni perla celebrazione del centenario della città di Latina, 1932-2032.

Città del ’900, città delle acque, città dell’accoglienza”. Anche città del Duce? No, il Duce non viene nominato. Ma la proposta non è comunque passata inosservata... «Le destre», ha attaccato il Fatto quotidiano, «sfornano una legge per il centenario della “Littoria” fascista”». «Celebrare adeguatamente», si legge, «i cent’anni di Latina, dunque “Littoria”, la città voluta da Mussolini e inaugurata nel 1932 come simbolo delle bonifiche dell’agro Pontino. E farlo alla maniera della destra italiana che oggi è al governo: ricordando l’architettura razionalistica, la nascita dell’urbanistica “moderna” e le bonifiche pontine. Senza mai esplicitamente citare il duce per evitare scivoloni, ma con la sua opera ben presente nell’esaltazione della città. È questo il significato della proposta di legge di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia».

 



Insomma, sotto sotto, il centrodestra vorrebbe fare un’operazione nostalgia. Così, ci spiega ancora il Fatto, Partito democratico e Movimento Cinque Stelle si sono mobilitati, presentando diversi emendamenti. L’obiettivo, secondo il giornale di Travaglio, è quello di «depurare la proposta da tutti quei riferimenti che possano collegarla a una celebrazione del fascismo». Il, Pd in particolare, «chiede di modificare il concetto di “città nuove” con “città del Novecento” e di individuare Latina non come “luogo unico” di bonifiche e architettura razionalistica ma come “primo esempio”. Il senatore dem Andrea Crisanti vuole estendere il ruolo dell’architettura razionalistica anche alle città di Asmara e Sabaudia, ma volendo “cogliere l’opportunità per approfondire il rapporto dialettico, di collaborazione e contrasto, tra gli architetti razionalisti e il regime fascista”».

 


Gli emendamenti delle opposizioni, comunque, non preoccupano Nicola Calandrini. «In realtà modificano le cose solo leggermente», spiega il senatore a Libero, «e alcuni sono anche condivisibili, come quello sull’estensione dell’iniziativa pure ad Asmara e Sabaudia. Per noi non c’è problema. Alla fine spero che la proposta possa essere approvata con il sostegno di tutti». Rispedita al mittente, naturalmente, l’accusa di voler fare apologia di fascismo. «Ma quale celebrazione del Regime», continua Calandrini, «Latina è una delle città più giovani d’Italia e ci sembra giusto festeggiare i suoi primi cento anni. E poi, diciamolo, è anche una questione di marketing: creando interesse e curiosità speriamo di poter incentivare il turismo, sia dall’Italia che dall’estero». Già. E ben vengano, quindi, anche certe polemiche della sinistra. In fondo è tutta pubblicità...