Grillismi

Giuseppe Conte, la strana smentita sulla telefonata a Di Maio: "Non mi risulta"

Una strana smentita, quella arrivata da Giuseppe Conte dopo il retroscena in cui si dava conto di una telefonata a Luigi Di Maio. Il leader del Movimento 5 Stelle riferisce: "Onestamente non mi risulta nessuna telefonata", commenta intercettato dall'Ansa l'indiscrezione diffusa da Repubblica a proposito della chiamata di un alto dirigente del suo partito all'ex leader pentastellato per sondare un possibile gioco di sponda sul Mes. Il fu avvocato del popolo, dunque, non nega del tutto la chiamata ma precisa di non esserne a conoscenza. 

Almeno prima di voler spiegare un punto a suo dire molto importante: "Vorrei chiarire che il Movimento non cerca nessuna sponda e non ha bisogno di nessuna prova testimoniale per la semplice ragione che gli atti compiuti, a partire dal confronto parlamentare, sono tutti corredati da puntuali prove documentali. E questi documenti inchiodano Meloni dimostrando che ha mentito al Paese". Stando a quanto svelato dal quotidiano di Maurizio Molinari in precedenza, il presunto contatto con Di Maio sarebbe avvenuto dopo lo scontro in Aula sul Mes. Qui il premier ha accusato Conte di aver autorizzato la firma dell’accordo sul meccanismo europeo di stabilità "alla chetichella", "col favore delle tenebre" e a governo praticamente già sciolto, a fine gennaio 2021.

 

 

Accuse subito respinte dal diretto interessato: "Sul finire del mio secondo mandato abbiamo dunque avallato il percorso di riforma del Mes, ma sono stato sempre molto chiaro in tutti i Consigli europei, con tutti i miei omologhi: avremmo avallato in Italia la ratifica della riforma del Mes solo in caso di raggiungimento di altri obiettivi che ci stavano particolarmente a cuore: primo tra tutti una profonda riforma del Patto di stabilità e crescita".