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Occhetto la spara grossa: "Il regalo di noi comunisti agli ex fascisti ora al governo"

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Antifascismo sì, ma guai parlare di anticomunismo. Alla domanda di Giovanni Floris, Achille Occhetto non esita a rispondere: "Io anticomunista? Assolutamente no, perché io sono fieramente un comunista italiano". All'ospite di DiMartedì nella puntata del 23 gennaio su La7 evidentemente viene subito in mente le purghe messe in atto da Stalin e così raddrizza il tiro: "Sono stato segretario del Partito comunista italiano, ma sicuramente sono antistalinista, sono contro l'autoritarismo come si è sviluppato nell'Unione sovietica". Per Occhetto "i comunisti italiani sono stati il sale della terra nella resistenza, nella Costituzione italiana. Noi comunisti abbiamo regalato la democrazia anche agli ex fascisti al governo".

Tempo fa, soffermandosi sul duello televisivo che si vocifera tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, Occhetto ha ricordato il suo con Silvio Berlusconi. "Mi comportai in maniera corretta", mentre l'ex Cavaliere "partì all'attacco con due menzogne: che c’era il pericolo comunista e che avrebbe dato un milione di posti di lavoro. Mai dati, ma la gente gli ha creduto. Lui è stato il vero inventore del populismo".

 

 

Poi il passaggio sul bipolarismo, con il primo segretario del Partito Democratico della Sinistra che non ha attribuito la paternità al leader di Forza Italia: "La sinistra ha sbagliato dopo, perché all'inizio nessuno conosceva Berlusconi. L'ex Cavaliere ha fatto entrare nel cuore degli italiani un errore profondo: scambiando libertà per arbitrio (…). Berlusconi dichiarò che lo Stato metteva le mani nelle tasche degli italiani". 

 

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