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Stellantis, il governo inchioda Tavares: "Vendono meno? Il problema è suo"

venerdì 2 febbraio 2024

2' di lettura

Adolfo Urso inchioda Stellantis davanti alle sue responsabilità. "Dobbiamo intenderci, se a dicembre la Volkswagen ha superato nelle vendite in Italia Stellantis, cosa che non accadeva da 98 anni, cioè se i cittadini italiani hanno preferito acquistare un’auto prodotta all’estero, piuttosto che un’auto prodotta in Italia, a fronte di condizioni di mercato e incentivi simili, il problema non è del governo ma dell’azienda", attacca il ministro delle Imprese e del Made in Italy, in occasione del suo intervento a Trento durante l’incontro organizzato dalla Camera di commercio dal titolo ’Strategie e politiche industriali per lo sviluppo del Paese'.

"Sarà un problema di marketing? Sarà un problema di modelli meno appetibili? Ma è un problema dell’azienda che evidentemente ha bisogno di rivedere le proprie politiche di marketing, di modelli ma lo facessero", rincara Urso. Che a proposito degli "incentivi dati gli scorsi anni, che hanno consentito un aumento di immatricolazioni in Italia", "all’80 per cento" sono finiti "a macchine prodotte all’estero". "Gli incentivi sono finiti per il 40 per cento a  Stellantis ed è giusto così", prosegue il ministro, "ma la metà degli incentivi andati a una casa che nasce e produce in Italia sono finiti a macchine Stellantis prodotte all’estero e importate in Italia". 

"Gli obiettivi di questo piano incentivi si devono vedere nei risultati", aggiunge Urso. "Solamente in Italia abbiamo una sola casa automobilistica, in tutti Paesi europei produttori di auto ve ne sono più di una", in Italia "c’è un delta tra immatricolazioni (30 per cento) e produzione di (70 per cento)". Il ministro delle Imprese ricorda poi che quasi tutti i paesi europei produttori di auto, "Germania, Spagna, Slovacchia e Polonia, producono più di quanto immatricolano". "E non è che produrre in Germania costa meno che produrre in Italia", osserva ancora, "li c’è un delta positivo, ci sono più produzioni che immatricolazioni".

Urso sottolinea che il problema della casa automobilistica unica nasce dal fatto che l’Alfa Romeo venne venduta alla Fiat da un governo di sinistra. Diversamente, "si sarebbe creato un concorrente interno e il mercato ha bisogno di concorrenza". "Nasce da lì il problema", conclude Urso. 

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