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Il Cavallo e la Torre, Roberto Fico si smentisce da solo sul M5s in Abruzzo: che imbarazzo

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Un rovinoso tracollo, per il M5s in Abruzzo. Alle regionali, perse dal campo largo in versione extra-large, i grillini si sono fermati al 7%, percentuali miserrime, un risultato che ha spinto il coordinatore regionale alle dimissioni e Giuseppe Conte a fare una inevitabile autocritica.

Del flop se ne parla a Il cavallo e la torre, la trasmissione condotta da Marco Damilano su Rai 3, la puntata è quella di martedì 12 marzo. Ospite in collegamento ecco il grillino Roberto Fico, ex presidente della Camera. 

E Damilano ragiona: "L'Istituto Cattaneo dice che i voti del M5s vanno verso l'astensione. Un rebus politico, dopo l'Abruzzo, perché i voti dei centristi sono andati verso la destra. Insomma uniti si vince o si perde?", premette. E ancora, aggiunge: "Il M5s in Abruzzo ha preso il 7%, 40mila voti. Sono 11-12 punti in meno rispetto alle regionali del 2019. Giuseppe Conte ha parlato di risultato modesto, forse anche qualcosa di più. Perché secondo lei sono andati persi quei voti?", chiede al grillino.

 

 

"Non siamo contenti del risultato in Abruzzo del M5s, ma sappiamo che c'è stata una grande astensione - premette in risposta Fico iniziando subito ad arrampicarsi sugli specchi -. Questo è uno stimolo, perché sappiamo che dobbiamo lavorare di più nei territori, anche in Abruzzo è stato un periodo difficile e di scissioni. Ora sui territori stiamo lavorando molto proficuamente, dunque anche questo 7% per noi è un mattone di una casa che stiamo costruendo, in modo forte, serio e importante col lavoro. Si perde anche un'elezione ma non si perde la strada", conclude Roberto Fico. Insomma, non sono contenti ma è comunque "un mattone di una casa che stiamo costruendo". Un'assoluta supercazzola.

 

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