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Lacerenza, "ecco i nomi dei nuovi candidati": la riunione del campo largo finisce male

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La telenovela lucana continua. Psicodramma a sinistra, con il campo largo agitato dalla candidatura di Domenico Lacerenza governatore della Basilicata. Nelle ultime ore si è sparsa la notizia di una possibile retromarcia del medico oculista, scelto a sorpresa da Pd e Movimento 5 Stelle, che hanno puntato su un civico per trovare l'appoggio anche di +Europa e Alleanza Verdi e sinistra, oltre alla lista di Angelo Chiorazzo (il precedente candidato sostenuto dai dem ma non dai 5 stelle). Risultato: Carlo Calenda, non consultato, ha tolto dal gruppone Azione minacciando di sostenere il governatore uscente e candidato del centrodestra, Vito Bardi. 

Forse anche per questo Lacerenza avrebbe avuto la tentazione di tirarsi indietro. Le voci comunque sono state smentite come "infondate" dal Pd e dallo stesso oculista, con il Movimento 5 Stelle che lo blinda al grido "è il nostro candidato". 

 

 

 

La giornata di venerdì è stata segnata dal vertice che ha riunito i responsabili di tutti i partiti della coalizione progressista, compreso Azione rappresentato dall'ex pezzo grosso dei dem in regione Marcello Pittella. In realtà, anche mezzo Pd della regione ha protestato perché ancora convinto della bontà della scelta di Chiorazzo, leader di Basilicata casa comune. Il clima, insomma, non è dei più sereni. 

 

 

 

Secondo i retroscena, all'inizio della riunione gli esponenti di Azione hanno chiesto di riaprire il confronto sul nome del candidato, offrendo una rosa di nomi alle altre forze politiche. L'ipotesi di riaprire la discussione sul candidato, però, ha incontrato subito l'opposizione di Pd, M5s, Avs e Basilicata casa comune, mentre +Europa stigmatizza quella che chiama "politica dei veti". Un appello all'unità e ad abbandonare posizioni che guardano a interessi individuali arriva anche dal presidente Pd, Stefano Bonaccini: "Non si deve mettere per forza insieme tutti, ma se ognuno pensa più all'interesse di parte, si rischia di consegnare alla destra" la regione. Sui social, un Calenda non proprio conciliante incalza Elly Schlein: "Ma vi rendete conto dello scempio che state facendo per andare dietro a Conte?". Parole che avrebbero convinto ancora di più il Pd a puntare sull'asse giallorosso e su Lacerenza. "Se Calenda vuole andare con la destra è un problema suo - lo sfida Elisabetta Piccolotti di Avs -, noi abbiamo una coalizione forte unita e progressista con tanti temi importanti". Di sicuro, potrebbe sostenere Bardi Matteo Renzi: "Vedremo, decideranno i dirigenti di Italia Viva locale. Io ho una antica amicizia con Vito Bardi, che confermo".

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