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Europee, Malpezzi contro Schlein: "Se decide di correre, lo faccia da capolista"

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"Le liste dovranno tenere insieme la giusta apertura al civismo con la valorizzazione di chi ha già lavorato in Europa, anche con ruoli di rilievo. E chi ha maturato competenza sui territori deve avere spazio": la senatrice del Pd, Simona Malpezzi, ha condiviso le preoccupazioni interne ai dem prima delle europee in un'intervista al Corriere della Sera. Secondo lei, infatti, le liste devono essere competitive e aperte al civismo, ma non a danno di uscenti e donne. 

L'ex capogruppo dei dem al Senato ha spiegato da dove nasce l'obiezione sugli esterni: "Obiettiamo all’ipotesi che tutti i capilista siano esterni. Anche per l’immagine di un Pd che ha personalità appartenenti alla sua storia, in grado di guidare le liste. Si rischia di sminuire il valore della nostra classe dirigente". Poi, riferendosi a Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, ha sottolineato: "Io ritengo che il presidente del partito, così come la segretaria, se si candidano, debbano guidare la lista". 

 

 

 

Sul rischio relativo alle candidate donne, invece, la Malpezzi è stata chiara: "La presenza di una capolista, espressione della società civile, e della segretaria nella stessa lista, penalizza di certo le donne. Anche per questo, se si candida, per me Schlein deve essere capolista". Infine, commentando la possibilità che venga schierato il giornalista Marco Tarquinio, schieratosi contro la guerra in Ucraina, la senatrice ha detto: "Io appartengo alla vecchia scuola: chi si candida deve rispecchiare la linea del partito che se eletto rappresenterebbe". 

 

 

 

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