Altro scandalo per il Pd. E proprio in Puglia, la terra di Antonio Decaro e Michele Emiliano. Uno scandalo che con il sindaco di Bari e con il governatore ha più di un punto di contatto. Risulta infatti indagata con l'accusa, in buona sostanza, di aver comprato voti Anita Maurodinoia, assessore regionale del Pd in Puglia, titolare dei Trasporti. Ma prima dalla Regione, fu la prima degli eletti in consiglio comunale a Bari. Insomma, lady preferenze.
Dopo la notizia dell'inchiesta la Maurodinoia ha immediatamente rassegnato le dimissioni dalla regione, oltre che dagli organismi del Pd. Nell'inchiesta è stato arrestato anche il marito dell'ex assessora di Emiliano, Sandro Cataldo, che era l'uomo-macchina delle sue campagne elettorali. L'accusa, come accennato, era quella di comprare ogni voto per 50 euro.
Per inciso Maurodinoia era risultata indagata anche nell’inchiesta che il mese scorso ha portato a 130 arresti a Bari. Per gli inquirenti, le persone raggiunte dalle ordinanze sono responsabili, a vario titolo, di profonde ingerenze nelle amministrative vinte da Decaro nel 2019. Tra i reati contestati ecco lo scambio elettorale-mafioso, poi estorsioni, porto e detenzioni di armi da sparo, illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti, frode in competizioni sportive, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.
Insomma, un personaggio controverso, Anita Maurodinoia. E per certo una macchina da voti: infatti Emiliano la imbarcò nonostante qualche ombra e nonostante la contrarietà di parte del Pd pugliese. Ovviamente, in queste ore, ecco che hanno a circolare le immagini della Maurodinoia con Decaro ed Emiliano, entrambi sorridenti, tutti con una maglietta che recitava "un voto per due", una campagna per lanciare la Puglia come "maglia rosa della parità di genere".