Puntare il dito

Schlein affondata dall'ex Pd: "Segue Travaglio, ne pagherà il prezzo"

L'ex dem Enrico Borghi, ora senatore di Italia Viva, avverte la segretaria Elly Schlein: "Uscendo dal Pd, a seguito della sua mutazione genetica, ebbi modo di dire a un autorevole esponente riformista: ’farete tutti la fine dei Dieci Piccoli Indiani di Agatha Christie'. È quello che sta avvenendo. Elly Schlein decide di seguire la 'linea Travaglio', e di brandire l’arma della questione morale per regolare i conti con gli avversari interni, e ricondurre sotto il morso un partito che nella maggioranza degli iscritti non l’aveva votata. Ne pagherà il fio, perché usare la clava etica su commissione (addirittura esterna) per regolare conti politici è un esercizio che presenta il conto, e anche rapidamente", scrive il capogruppo di Iv al Senato in un post pubblicato sui social.

Il punto, spiega ancora Borghi è che il Pd è in sostanza diventato "PDS (Partito di Schlein), politicamente succube e subalterno ai diktat di Conte e alle liste di proscrizione di Travaglio. Ho conosciuto bene la base del Pd, i suoi amministratori, i suoi militanti. E, anche se me ne sono andato, li voglio difendere davanti alla vergognosa azione travagliesca (ma non solo) che vuole far passare l’equazione 'riformisti Pd=cacicchì'".

 

 

Adesso però "è arrivato il tempo della stretta finale. Agli amici dirigenti riformisti dem ho poco da dire: ognuno ha fatto e farà le proprie scelte, e vanno rispettate. Resta in me l’interrogativo di come facciano tanti amici, coi quali ho fatto battaglie comuni, ad accettare questo stato di cose silenziosamente e supinamente. Ma in ogni caso a loro va in queste ore la mia solidarietà, umana e politica". E conclude: "Penso agli elettori che hanno creduto al Pd", a quelli che "non vogliono consegnare la storia del riformismo e delle culture ad esso sottese armi e bagagli al populismo di Conte e Travaglio per interposta segretaria".