Si avvicina la scadenza per la chiusura delle liste per le Europee di giugno. Il Pd si scanna, dilaniato dalla proposta di Elly Schlein di inserire il suo nome nel simbolo del partito. FdI chiuderà i giochi entro il 28 aprile, giorno dell'apertura della campagna elettorale a Pescara, in riva al mare. Attesa la decisione di Giorgia Meloni sulla sua presenza come capolista a fare da traino al partito. Nome, quello del premier, che secondo alcuni sondaggi potrebbe portare FdI al 30 per cento.
Nel frattempo, ecco che FdI chiude la partita sul simbolo. Si apprende infatti che Fratelli d'Italia manterrà la Fiamma Tricolore nel simbolo: la Fiamma, infatti, campeggia nel simbolo depositato al Viminale per le prossime elezioni europee. E ancora, nel suddetto simbolo, in evidenza anche il nome di Giorgia Meloni, un indizio dall'elevato peso specifico circa le intenzioni del premier, sempre più papabile capolista.
Insomma, resta la Fiamma Tricolore. Con buona pace di quell'intellighenzia di sinistra ossessionata dallo "spettro fascista" e che intima un giorno sì e l'altro pure a Meloni e a FdI di rimuovere quella Fiamma che richiama il Msi. Il Pd, infatti, in diverse occasioni ha chiesto a FdI di rimuovere il logo, insomma di rimuovere le sue radici dal simbolo. Richiesta respinta al mittente.
Meloni, nel 2022, spiegò perché quella fiamma non ha alcuna intenzione di toglierla: "Ci piace immaginarci come quella bella frase di Tolstoj, che dice come una fiaccola ne accende un’altra e si trovano accese mille fiaccole, così come un cuore ne accende un altro e si trovano accesi milioni di cuori".