CATEGORIE

Parte la gara a chi vuole essere Scurati

di Giovanni Sallusti mercoledì 24 aprile 2024

3' di lettura

A sinistra è partita la gara ad essere Antonio Scurati. Il perseguitato politico più improbabile delmondo (il suocompitino “censurato” sul 25 aprile è stato pubblicato sui social del presidente del Consiglio, diciamo che Navalny se la passava un filo peggio) sta già dando adito a una serie impressionante di imitatori/rosicatori. Perché Scurati sì e io no, accidenti, eppure ho tutte le carte in regola per essere il prossimo martire del fascismo immaginario. Lo stanno borbottando in parecchi in queste ore, il più roso dall’invidia è senz’altro Roberto Saviano, che si fa intervistare dal giornale su cui scrive, il Corriere della Sera, per puntare i piedi: «È successo anche a me, ma molti hanno taciuto». «Mentre l’antifascismo è un valore condiviso almeno da una parte democratica e importante del Paese, l’antimafia non lo è; quindi, non si reagisce con egual solerzia». 

Insomma siamo un Paese di mafiosi, per questo non ci siamo sollevati come un sol uomo quando la Rai ha fatto la legittima scelta editoriale di non mettere a palinsesto il suo Insider. Ma Saviano viene immediatamente tallonato dalla scrittrice Nadia Terranova, che di buon mattino si è dichiarata «molto scossa» a Repubblica, perché anche un suo monologo, incentrato sugli studenti pro-Palestina avvezzi a fare a botte coi poliziotti, sarebbe stato censurato, e la trasmissione in questione era sempre Chesarà di Serena Bortone (forse, più che il Minculpop meloniano, da quelle parti imperversa una certa confusione autoriale). “Uno spazio dal quale mi è stato impedito di marciare sulla testa dei sovrani da un palco», racconta questa Matteotti in gonnella con equilibrata percezione di sé. 

Prima di domani, Giampiero Mughini e la lezione alla sinistra: "Fascismo morto e sepolto"

Dopo il caso Scurati si riaccende il dibattito su fascismo e antifascismo. Se ne parla anche da Bianca Berlinguer a Prim...

C’è poi una specialista del genere, Rula Jebreal, quasi indispettita per l’allungo di un outsider come Scurati, che quindi ad Accordi e disaccordi butta sul tavolo tutto il suo curriculum di perseguitata chic, ricordando di aver subito un “tentativo di censura” al Festival di Sanremo del 2020 (dove sdottoreggiò in mondovisione senza contraddittorio, peraltro sotto il governo giallorosso) e agitando come trofeo una querela della Meloni. Omettendo due lievissimi dettagli: la leader di FdI non era ancora premier; il caso riguardava un indegno tweet in cui Rula la collegava a certe magagne giudiziarie del padre, che notoriamente ha abbandonato Giorgia quando aveva un anno. È la memoria selettiva dei Buoni, che nel caso di Jennifer Guerra, «una delle voci più note del nuovo femminismo italiano» secondo Rep, impegnatissima a scovare tutti gli Scurati prima di Scurati, assume contorni più che nebulosi. «Ora» infatti, «vedendo quello che è successo ad Antonio Scurati e Nadia Terranova», Jennifer pensa che quel banale “ti facciamo sapere” al termine di una chiacchierata preliminare con la redazione di Chesarà (ancora!) «possa avere un altro significato». 

Quarta Repubblica, Scurati al veleno: "Non mi piacete", il video imbarazzante

Il caso Scurati accende il dibattito a Quarta Repubblica, su Rete 4, nella puntata del 22 aprile. Nicola Porro ha mandat...

Il manganello sovranista e machista, ovviamente: d’altronde, se lo possono denunciare Scurati e Terranova, perché io no? Vengo anch’io, sì tu sì, al gran ballo di società degli imbavagliati a loro insaputa. Fabio Fazio, si sa, è più smaliziato, e nel suo Che tempo che fa di domenica, dopo aver dato il proprio contributo al Sermone Antifascista Collettivo, si limita ad alludere: «Voi sapete fin dal primo giorno, nonostante io e Luciana siamo stati ritenuti incompatibili, che faccio il tifo per la Rai». Insomma siamo stati brutalmente trascinati nella sede del Canale Nove a sottoscrivere contratti non da metalmeccanici, ma siamo gente di mondo, mica degli Scurati qualsiasi, e non ci lamentiamo. Si (ri)lamenta invece Donatella Di Cesare, la filosofa che si commuove quando ricorda le Br, perché il ministro Lollobrigida l’ha querelata. D’altronde, gli aveva solo dato del «neohitleriano». Tutto già risaputo, ma nei giorni dell’affaire-Scurati anche il martirio si ricicla, nella corsa affollata e disperatissima ad essere Antonio.

tag
antonio scurati
rula jebreal
che sarà
roberto saviano
serena bortone
25 aprile

Ma che dice? DiMartedì, delirio di Serena Bortone: "Segnale di decadimento della democrazia"

Le incredibili reazioni all’attentato in Australia Per la sinistra pro-Pal la storia non è maestra di vita ma solo di ideologia

Rimediare figuracce Corrado Augias, l'ultimo flop: a "Più libri più liberi" 105mila visitatori

Ti potrebbero interessare

DiMartedì, delirio di Serena Bortone: "Segnale di decadimento della democrazia"

Redazione

Per la sinistra pro-Pal la storia non è maestra di vita ma solo di ideologia

Corrado Ocone

Corrado Augias, l'ultimo flop: a "Più libri più liberi" 105mila visitatori

Massimo Costa

Nichi Vendola sfregia il Vangelo: "Maria? Tutti personaggi queer"

Andrea Valle

Salvini le suona alle toghe: "Quelli di Askatasuna a casa per Natale, i bimbi della famiglia nel bosco no"

Matteo Salvini ospite di Zona Bianca. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture torna in tv, su Rete 4, dopo l...

Genova, il vice di Silvia Salis fa trovare sui banchi della minoranza l'intervista alla sindaca

Mentre il Comune di Genova si apprestava ad approvare il bilancio preventivo 2026, Alessandro Terrile si apprestava...

I greci comprano Gedi "grazie a Meloni". La sinistra impazzisce

Il giornale più antigovernativo salvato grazie a Giorgia Meloni? Accade anche questo in Italia, dove Repubblica p...
Michele Zaccardi

Landini multato: sciopero Cgil per la Flotilla illegittimo

Bel regalino di Natale per Cgil, Usb e sigle sindacali sparse. Ieri la Commissione garante per gli scioperi ha diffuso l...
Antonio Castro